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    Scanzi: stilettate contro il Governo al Teatro Massimo di Cagliari

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    Sold out al Teatro Massimo di Cagliari per lo spettacolo di satira politica di Andrea Scanzi dal titolo “La sciagura – Cronaca di un governo di scappati di casa”. In tour dal 29 aprile (anteprima nazionale il 13 marzo) e giunto alla diciassettesima replica (su 21 date complessive), il monologo ha fatto registrare il tutto esaurito in quasi tutti i teatri dove è stato portato in scena. Dopo il successo di “Renzusconi” (2018) e “Il cazzaro verde” (2019-2020), Scanzi è tornato sul palcoscenico cagliaritano con lo spettacolo tratto dall’omonimo bestseller edito da Paper First. Il giornalista e scrittore toscano in un’ora e mezza racconta, secondo la sua visione della politica italiana, «la sconfinata pochezza di un governo composto per lo più da scappati di casa».

    Autore e interprete teatrale dal 2011, Scanzi porta in scena uno spettacolo irridente e irriverente, e le risate del pubblico in sala sono spesso amare. Il giornalista di Arezzo analizza il percorso politico di Giorgia Meloni, «presentatasi come la “novità” alle Elezioni 2022 nonostante abbia incarichi politici dal 1998», e presenta il “pantheon” ispiratore della Presidente del Consiglio, nel quale spiccano i nomi di Almirante, Fini e Berlusconi.

    Secondo la penna de Il Fatto Quotidiano «il Governo è una vera sciagura, disastroso e incongruente». Scanzi passa in rassegna, descrivendoli in maniera tragicomica, la seconda carica dello Stato La Russa e i membri dell’attuale esecutivo. Ci sono gli «scivoloni seriali» del Ministro dell’istruzione Valditara, del Ministro della cultura Sangiuliano e del Ministro dell’agricoltura Lollobrigida, la cui dichiarazione «la crisi della natalità non va risolta con la sostituzione etnica» ha destato scalpore. Si va dai «tetri busti del Duce» ai «mitologici blocchi navali» di Salvini, definito «politicamente morto» dopo il “Papeete” e la caduta del Governo gialloverde del 2019. Non mancano le inchieste su Santanchè e Sgarbi. Non vengono risparmiati «l’esimio statista» Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, e «il comico inconsapevole» Gasparri.

    C’è spazio anche per altri esponenti della classe politica di centro-destra, giudicata «di estrema povertà culturale». Si va dal deputato Pozzolo, dalla cui pistola è partito un colpo che ha ferito alla gamba il genero del caposcorta del Sottosegretario Delmastro, al Generale Vannacci, candidato dalla Lega alle Elezioni europee, conosciuto per le esternazioni omofobe e sessiste contenute nel suo libro “Il mondo al contrario”.

    Scanzi analizza come l’attuale classe dirigente, definita «senza qualità ed inconsistente», nelle persone di Meloni, Tajani e Salvini lavora per concretizzare le riforme del premierato e del sistema giudiziario, e punta a mantenere il potere più a lungo possibile per tutelare i propri interessi. Da qui l’invito del giornalista a non rinunciare a fare opposizione anche fuori dai palazzi della politica, visto che l’attuale proposta del centro-sinistra non lascia immaginare immediati ribaltoni, e a resistere, difendendo i valori antifascisti che sono alla base della nascita della Repubblica italiana e che alcuni membri del centro-destra non riconoscono pubblicamente.

    Lo scrittore ricorda con estrema precisione nomi, fatti e situazioni, in un one man show che è un mix di informazione e indignazione. È un monologo dal ritmo incalzante, ricco di musica e canzoni, su tutte quelle di Gaber e Guccini («che Meloni ama, ma di cui evidentemente non ha capito niente»). In questo spettacolo caratterizzato da fervore e passione civile, c’è anche spazio per il ricordo di Paolo Borsellino («ignobilmente citato da questi governanti che con lui non c’entrano nulla»).

    «È un monologo accorato e imperdibile per raccontare questi tempi sbandati. – afferma l’autore – Per interpretare il presente. E per resistere a questo inesorabile tracollo della “politica politicante” nostrana». Prodotto da Loft Produzioni e distribuito da Epoché ArtEventi, lo spettacolo ha la regia di Simone Rota, mentre la scenografia è di Giorgia Ricci.

    Luca Pes

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