All’indomani della vittoria di Alessandra Todde, che ha conquistato la poltrona da Presidente della Regione Sardegna dopo uno scrutinio interminabile (e in realtà, ancora da concludersi), è necessario e doveroso fare qualche piccola precisazione.
Erano le 11:40 di lunedì quando, leggendo i dati che arrivavano dalle principali sezioni sarde (in particolare Cagliari e Sassari), abbiamo pubblicato l’articolo: “Elezioni, Alessandra Todde in vantaggio: sarà lei la nuova Presidente della Regione?“ tenendoci cauti, ma con l’analisi statistica dei dati parziali in nostro possesso, il trend sembrava più che confermato.
Solo alle ore 20:06 abbiamo sciolto le riserve e pubblicato l’articolo “Alessandra Todde è il nuovo Presidente della Regione Sardegna” senza più dubbi o punti interrogativi. Siamo stati tra i primi a pubblicare la notizia (il noto portale YouTrend ha atteso le 23:25 per confermare il dato) e questo ha disturbato qualcuno che – forse – voleva avere l’esclusiva sulla notizia o quanto meno la precedenza. O forse, nel dubbio, non voleva irritare chi di lì a poco sarebbe risultato sconfitto.
“I siti che pubblicano notizie sulla vittoria di Todde sono poco seri” ha affermato qualcuno, perché “sul sito della Regione i dati ufficiali sono ancora parziali”.
Ed è vero, i dati caricati sul sito della Regione Sardegna erano ancora vergognosamente indietro e sotto al 50% (uno scandalo, a oltre 13 ore dall’inizio dello spoglio) ma questo non significa che quei dati di voti già scrutati fossero ancora “sconosciuti” o “in forse”, anzi. La nostra redazione aveva inviati, collaboratori e contatti in decine di seggi in tutta la Sardegna, compresi quelli che mancavano all’appello per decidere le sorti delle elezioni.
Mentre la Regione arrancava nel pubblicare i voti (qualcuno più malizioso afferma che non sia un caso fortuito, ma una strategia comunicativa) noi abbiamo raccolto tutti i dati (altrettanto ufficiali) dalle sezioni mancanti, sommandoli a quelli della Regione Sardegna e ottenendo così dei numeri incontrovertibili.
Ma per qualcuno, questo lavoro fatto di telefonate, sms, contatti febbrili, screenshot e fotografie sarebbe “poco serio”. Invece, diciamo noi, questo è “fare giornalismo” e riuscire a dare notizie certe – confermate poi dai fatti – prima degli altri. Il valore aggiunto di lavorare in una piccola testata giornalista locale sta proprio nella forza sul territorio, nel contatto con le “persone comuni” che diventano un valore aggiunto, insieme alla fiducia fortissima nei collaboratori. Ed è per questo che già alle 11:00 di ieri eravamo pressoché certi che Todde avrebbe vinto, mentre testate nazionali e regionali aprivano a qualsiasi risultato!
Aspettare i dati della Regione è qualcosa che possono fare davvero tutti. E dispiace che a non capire la differenza tra “leggere dei numeri” e “trovare e documentare una grande notizia prima di tutti” siano anche alcuni giornalisti veterani. Persone che dovrebbero dare il buon esempio e insegnare a chi gestisce i “piccoli siti” che sì, il giornalismo è una cosa seria, ma bisogna anche ricordarsi, ogni tanto, cosa significhi davvero “fare giornalismo”.
L’editore
Simone Usai