LA GIORNALISTA, REGISTA E DOCENTE UNIVERSITARIA IRANIANA PER LA PRIMA VOLTA IN SARDEGNA PER PARLARE DELLA CONDIZIONE DELLE BAMBINE, RAGAZZE E DONNE IN IRAN.
La giornalista, intellettuale, regista e docente universitaria iraniana, Farian Sabahi arriva per la prima volta in Sardegna per presentare il suo libro “Noi donne di Teheran” sulla condizione delle bambine, ragazze e donne in Iran. E lo farà a Ozieri, domani, venerdì 10 marzo, con inizio alle ore 18.30 presso la Pinacoteca G.Altana in via De Gasperi, ospite dell’evento organizzato appositamente dall’International Inner Wheel Club di Ozieri e dall’Istituzione San Michele del comune sassarese, con il patrocinio della Camera di Commercio di Sassari. L’appuntamento verrà presentato e moderato da Maria Amelia Lai, imprenditrice e VicePresidente della Camera di Commercio di Sassari, nonché Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna. L’evento rientra nel trittico di appuntamenti “Svelatamente donne”, nella decima edizione del “Marzo delle Donne”.
Figlia di un iraniano e di una piemontese, laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano e in Storia Orientale a Bologna, la Sabahi ha ottenuto il dottorato a Londra con una tesi sull’Esercito del Sapere durante il regno di Muhammad Reza Pahlavi (1963-79). Ha successivamente svolto ricerca sul campo in Iran sui contratti petroliferi buy-back (per il post-dottorato presso la Facoltà di Economia, Università di Bologna) e sulle zone di libero scambio nel Golfo persico (per l’assegno di ricerca presso l’Istituto di Storia Economica, Università Bocconi). Si è occupata di Medio Oriente, Caucaso e Asia Centrale con una metodologia multidisciplinare che tiene conto della storia, dell’economia, degli aspetti religiosi e culturali, con un’attenzione alle minoranze e alle problematiche di genere.
È autrice di numerosi articoli scientifici e saggi pubblicati da editori italiani e internazionali. Il suo ultimo libro è, appunto, “Noi donne di Teheran”.
È giornalista professionista iscritta all’Ordine del Piemonte e collabora con testate giornalistiche (Corriere della Sera, Il Manifesto, La Stampa), programmi televisivi e radiofonici italiani (Radio Popolare, Radio Rai) e stranieri (Radio Svizzera, BBC Persian).
Nel 2019 il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino ha ospitato la sua mostra fotografica Safar: vite appese a un filo, viaggio in un Medio Oriente che non esiste più (1997-2003). Nel 2021 la mostra Safar è stata ospitata a Parma capitale della cultura.
Come regista ha realizzato i cortometraggi I bambini di Teheran (2018) sui rifugiati polacchi in Iran durante la Seconda guerra mondiale, Out of place (Skytg24, 2009) e Che ne facciamo di Teheran? (Rainews24, 2008); in tutti e tre i video, protagonisti sono israeliani di origine iraniana o con un qualche legame con l’Iran, intrecciando così le vicende iraniane a quelle dello Stato ebraico. È stata protagonista del documentario Minareto mille punti sulla moschea in fase di costruzione a Colle Val D’Elsa (regia di Pietro Raschillà, con Edoardo Camurri).