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    I carabinieri nelle parrocchie per prevenire le truffe agli anziani

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    Piena sinergia e collaborazione con parroci e associazioni per meglio informare la cittadinanza e puntare senza indugi sulla prevenzione, quale fattore indispensabile per scongiurare tali fenomeni.

    Nei 28 borghi del Medio Campidano, della Marmilla e di parte della Trexenta, su cui ricade la giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Sanluri, nelle scorse settimane i Comandanti delle 14 Stazioni uniti con le parrocchie, con i centri anziani e nei parchi cittadini, contro le truffe e a tutela delle fasce più deboli.
    È questo il senso della campagna di sensibilizzazione promossa dall’Arma e finalizzata a combattere il fenomeno delle truffe ai danni della popolazione anziana ma non solo.
    Una campagna che nasce dall’esigenza di integrare l’opera quotidiana di prevenzione e di contrasto da parte della pattuglie dell’Arma in strada con quella rassicurazione sociale da sempre carattere distintivo dei carabinieri soprattutto nei piccoli centri, dove spesso rappresentano l’unico baluardo delle istituzioni nazionali. Questo può avvenire anche attraverso momenti di contatto presso i luoghi di incontro degli anziani o nelle comunità parrocchiali, che per la Compagnia di Sanluri ricadono in due diocesi differenti (Cagliari e Oristano).

    La truffa è uno dei reati più insidiosi e difficili da perseguire. Da un lato la distrazione e l’incauta fiducia della vittima verso l’estraneo, dal lato investigativo invece, non pochi ostacoli per scoprire gli autori. Tantissime volte gli episodi non vengono neppure denunciati perché il danno è minimo o spesso anche per la vergogna della vittime, che non vogliono rivelare di essere stati magari disattenti o ingenui.

    Truffe ma non solo, i carabinieri mettono in guardia i cittadini anche dai furti che avvengono da parte di sconosciuti che si presentano sulla porta di casa, spesso al mattino, quando a bussare è un finto operatore di un gestore telefonico o dell’energia elettrica che chiede con un pretesto di entrare in casa per delle verifiche, o venditori ambulanti che con la scusa di mostrare meglio la merce si introducono nelle abitazioni e distraendo la vittima chiedendo semplicemente un caffè o un bicchiere d’acqua, rimasti da soli riescono a frugare nei cassetti o nelle borse, rubando denaro o gioielli (in un caso recente a Lunamatrona è andata proprio così, ma i carabinieri della stazione hanno rapidamente individuato e arrestato la donna autrice del furto, fingeva di vendere corredi di lenzuola porta a porta, aveva sottratto ad un anziano solo in casa 1100 euro da un cassetto).

    Chi viene derubato o truffato molte volte non riesce a ben descrivere i dettagli dell’autore perché nel parlare con lui, non ritenendolo pericoloso, è portato a non tenere a mente i particolari della fisionomia, dell’abbigliamento o dell’accento (importantissimo), e ancor meno la targa della macchina. Ciò rende difficoltosa qualsiasi attività di identificazione.

    E poi il web, con decine di siti o applicazioni che danno vita ogni giorno ad un network infinito di possibilità di smercio e rivendita di articoli nuovi e usati da tutto il mondo, attrattiva in questo caso dei più giovani. Ma a volte dietro un banale annuncio economico di un oggetto ci sono personaggi ben organizzati che captano le vittime più vulnerabili e le raggirano, in alcuni casi facendosi accreditare il denaro senza inviare alcuna merce, oppure quando sono loro a fingersi interessati o acquirenti, riescono con un escamotage a far fare un bonifico alla vittima a loro favore, a volte addirittura convincendo i malcapitati al telefono a recarsi ad un bancomat per effettuare un versamento sul loro conto.

    È assolutamente necessario quindi sradicare il fenomeno facendo prevenzione, sensibilizzando ogni cittadino sulla delicata problematica e fornendogli, al tempo stesso, quei piccoli suggerimenti che permettono di alzare il livello di difesa.
    Conoscere le più diffuse casistiche di truffe, quelle per via telefonica, per via telematica, o porta a porta, proprio per alzare il livello di attenzione in quei momenti della giornata in cui invece si tende ad aprirsi e fornire la propria disponibilità.

    Sul territorio della Compagnia di Sanluri l’Arma esprime complessivamente 14 presidi indispensabili per recepire ed accogliere le istanze dei cittadini, ma a volte è necessario uscire dalla caserme e proiettarsi verso le fasce più deboli, verso proprio gli anziani che frequentano le numerose parrocchie delle Diocesi, nei centri anziani o nei parchi cittadini.
    Da qui l’iniziativa svolta, lavorando insieme con i parroci e con i responsabili delle associazioni, così sono stati coinvolti dai carabinieri circa quattrocento cittadini nelle ultime settimane.

    I Carabinieri sono stati presenti in incontri organizzati a Sanluri, presso la Parrocchia Signora delle Grazie, a Lunamatrona presso la sala Consiliare del Comune, a Villasor presso il Circolo Reduci di Guerra, a Samatzai presso la sede ex Monte Granatico, a Samassi presso il Parco Tematico, a Setzu presso la Chiesa San Cristoforo, a Barumini nel parco pubblico, a Guasila presso la Chiesa Vergine Assunta, a Guamaggiore presso la Chiesa San Sebastiano, a Gesturi presso Chiesa Santa Teresa D’Avila, a Segariu e Furtei presso il Centro aggregazione per anziani di Segariu, a Nuraminis in Piazza San Pietro, a Serrenti presso la Chiesa Santa Vitalia, a Villamar presso la Chiesa San Giovanni Battista, a Villanovafranca presso la Chiesa di San Lorenzo, a Serramanna presso l’associazione per anziani “Anni d’Argento” e nella Parrocchia di San Leonardo.

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