Dalle 19 di stasera e fino alla giornata di giovedì 26 i benzinai aderenti alla Faib-Fegica-Figisc hanno proclamato lo sciopero con la conseguente chiusura dei distributori di carburante. Il fronte dei benzinai è però diviso e l’Angac ad esempio non aderisce ed in un comunicato stampa, a firma del presidente Giuseppe Balia, ritiene insufficienti le motivazioni dello sciopero. Il presidente evidenzia nel comunicato gli obiettivi raggiunti fino ad oggi:
1) abbiamo fatto capire che i gestori non sono gli speculatori (dichiarazione del presidente del consiglio dopo verifica degli organi di controllo);
2) abbiamo ottenuto la riduzione delle sanzioni (molto più basse di prima);
3) comunicazione settimanale solo del prezzo variato e non giornaliero, come previsto nel testo originale (prima del decreto lo facevamo comunque, abbiamo solo l’incombenza di inserire un solo prezzo in più, quello medio regionale);
4) quello più importante: avere aperto un tavolo tecnico istituzionale permanente dove possiamo apportare modifiche più incisive per la sopravvivenza dell’intera categoria e per finire in fase di conversione del decreto applicare dei correttivi.
Angac – si legge fra le altre cose nel comunicato – ha una visione diversa di fare sindacato: è espressione di legalità, trasparenza e tutela dei gestori, parte debole della filiera, e non certo aiuterà e appoggerà coloro che stanno facendo fallire tutti i gestori, lotterà all’infinito affinché emerga la distorsione e l’alterazione nel mercato della distribuzione dei carburanti e successivamente per rivisitare normative e contratti perché il gestore possa esercitare il suo ruolo in maniera serena e giustamente remunerata, sconfiggendo tutte le vessazioni ad oggi esercitate.
Angac vuole far conoscere ai cittadini consumatori la verità sulla formazione dei prezzi, con la proposta di far comunicare, dalle compagnie stesse, il prezzo di cessione (ovvero il nostro prezzo d’acquisto) al ministero. Questo punto sarà approfondito prossimamente nel tavolo tecnico istituzionale. Angac – conclude il presidente Balia – sospende tutte le iniziative di protesta e non aderisce allo sciopero indetto dalle associazioni Faib-Fegica-Figisc. La situazione attuale vede parecchie file ai distributori per far scorta di carburante, soprattutto nelle grandi città, ma in periferia l’affluenza ai distributori appare nella norma e quindi nessun problema per fare il pieno.