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    Il peso del silenzio

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    Il 31 dicembre 2022 è morto il Papa emerito Ratzinger (Benedetto XVI); “emerito” perché non esercitava più il suo ruolo, ma era pur sempre Papa. Il 16 ottobre 1978, dopo otto scrutini, il conclave, riunitosi nella Cappella Sistina, dal 14 al 16 ottobre, e convocato dopo la morte improvvisa di Papa Giovanni Paolo I, elesse il cardinale polacco Karol Wojtyła,
    arcivescovo di Cracovia che assunse il nome di Giovanni PaoIo II. Famosa una sua celebre frase pronunciata con un incerto italiano all’atto della proclamazione: “Se mi sbaglio mi corrigerete…”. Rimasto nella mente degli italiani anche un gravissimo episodio, l’attentato di cui fu vittima il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro, in Vaticano, ad opera di da Mehmet
    Ali Ağca, un killer professionista turco, che gli sparò 2 colpi di pistola ferendolo gravemente. Il terzo a quanto pare fu sparato da un complice non riconosciuto. Il 2 aprile del 2005 papa Giovanni Paolo II morì. Un papa molto amato, non solo dal mondo cattolico, per il suo
    coraggio e la sua forza di volontà nel professare la fede, nella sua costante vicinanza alla gente. Nel 2014, Papa Francesco canonizzò Giovanni Paolo II, e Giovanni XXIII.
    Joseph Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave nel 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Scelse come nome pontificale “Benedetto XVI”.
    Il suo primo saluto fu pronunciato nella loggia centrale della Basilica Vaticana martedì, 19 aprile 2005 “Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie.”

    Foto: Le spoglie del Papa emerito. Foto Damiano Serpi


    Ratzinger, tedesco originario della Baviera, dove nacque nel 1927, secondo gli esperti fu un grandissimo teologo. Parve a tanti, soprattutto agli inizi del suo pontificato, come un papa dal carattere freddo e poco propenso al dialogo. In realtà viene descritto come un grande innovatore perché da profondo teologo, avrebbe vissuto con grande devozione una fede profonda. Avrebbe custodito e preservato, nel corso della propria vita una Chiesa conservatrice in contro tendenza storica e sociale rispetto all’evoluzione dell’umanità e della globalità. Suoi punti di riferimento irrinunciabili la Fede e il Vangelo. L’11 febbraio 2013 l’annuncio che cambiò la storia. Papa Benedetto XVI rinuncia al soglio pontificio. Per trovare un fatto simile bisogna risalire a Gregorio XII (nel 1415, 598 anni prima).
    Da quel giorno, dopo le congetture fatte dai mass media nel primo periodo successivo alle sue dimissioni, il protagonista, fino alla sua morte, è stato il silenzio. Tralascio le più svariate ipotesi, anche di complottismo, del perché Papa Benedetto XVI abbia compiuto tale gesto e mi soffermo invece su un altro aspetto. Ho avuto l’impressione, impressione di un
    semplice cristiano e cattolico poco praticante, che dopo tale storica decisione i mass media per primi ma anche gli apparati del Vaticano abbiano sminuito la figura del papa emerito semplicemente parlandone il meno possibile. Forse per esorcizzare il fatto che vi fossero due papi? Fatto sta che fino alla morte di papa Benedetto XVI i papi sono stati due perché comunque il papa emerito non perde mai il requisito di papa pur non esercitando più. Perché tanto silenzio sul papa rinunciatario? Il silenzio assoluto non esiste…il silenzio parla…basta saperlo ascoltare…il silenzio pesa… e in questi anni ha pesato tanto e credo peserà ancora in
    futuro…Penso che il silenzio, anche il suo, abbia pesato tanto, su sé stesso e sulla Chiesa intera. Penso anche che il silenzio abbia pesato tantissimo, come un macigno, per papa Francesco, che però credo abbia imparato ad ascoltarlo. Sono convinto che i frequenti incontri di papa Francesco con papa Benedetto abbiano molto a che fare con il silenzio. I mass media hanno scoperto solo dopo la sua morte la grandezza di un papa che apparentemente poteva sembrare distante dalla gente ma che in realtà era molto presente e vicino. Credo abbia insegnato il valore della coerenza e dell’umiltà e soprattutto il valore della fede, non in senso mistico ma molto concreto. Ha poca importanza quali abiti verranno fatti indossare al papa deceduto in occasione della cerimonia funebre, perché il papa viene riconosciuto dai popoli come tale se possiede la chiave per aprire il cuore della gente e papa Benedetto, lo abbiamo scoperto anche col le lunghe file dei fedeli nella Basilica di San Pietro per rendergli omaggio. Papa Benedetto è stato un papa amato dalla gente e il papa ha
    dimostrato una fede incrollabile anche con l’ultima frase prima di morire. “Signore ti Amo!”.

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