La recente decisione del Parlamento UE di bloccare dal 2035 la commercializzazione di veicoli con motore a combustione interna “classici” ha riportato in auge la necessità di trovare delle alternative.
Che potrebbero non essere solo l’elettrico. L’idrogeno sarà della partita?
Quello della mobilità personale è un tema sempre caldo, sia in termini economici (occupazionali e commerciali) che di sostenibilità ambientale (che richiede azioni necessarie e programmate con tempestività). Il divieto imposto dall’Unione Europea porterà a conseguenze importanti, e l’alternativa, al momento, sembra solo quella data dalla propulsione elettrica.
Ma in termini di sostenibilità ambientale futura, questa potrebbe comportare ulteriori problematicità: approvvigionamento delle materie prime per le batterie e loro smaltimento, fornitura dell’energia elettrica per la ricarica di un ampio parco auto , costo d’acquisto delle autovetture non abbordabili, nonostante gli incentivi, per i meno abbienti.
E tanti posti di lavoro in meno, soprattutto nel nostro Paese.
L’idrogeno come prossima alternativa?
In particolare l’autonomia e la disponibilità di stazioni di ricarica sono tra gli aspetti più temuti dai più, e lo studio e l’adozione di batterie sempre più potenti potrebbe essere ancora troppo lontana rispetto alle tempistiche del provvedimento europeo (e potrebbe far lievitare ulteriormente i prezzi.
Alcune Case automobilistiche (come Hyundai e Toyota) studiano però da anni l’alternativa: l’alimentazione a idrogeno.
Toyota in particolare ha commercializzato la sua Mirai (“Futuro” in giapponese) fin dal 2015 (ora è giunta alla sua seconda generazione), che con un “pieno” d’idrogeno (tempistica di rifornimento 3-5 minuti, costo del pieno 70/80 €) percorre in media oltre 650Km (1 Kg/100Km, meno di un’utilitaria a benzina, che consuma 3,5 litri di benzina per 100Km) , e in un recente economy run la Mirai è arrivata a percorrerne più di mille.
La vettura funziona con una cella a combustibile a idrogeno , che allo scarico restituisce semplicemente acqua distillata.
Inoltre, l’idrogeno è generabile “in loco”, direttamente presso la stazione di rifornimento, tramite fonti d’energia rinnovabili.
Le problematiche da affrontare: costo e stazioni di servizio
Un’automobile come la Mirai costa 66.000 € (come una berlina di fascia alta quale la Mirai è), e le stazioni di rifornimento si trovano per ora solo in 7 località (l’ultima inaugurata da Eni a Mestre).
Ma la Toyota sta già lavorando ad un’alternativa, utilizzando l’idrogeno direttamente nella combustione di un motore odierno (opportunamente aggiornato nell’impianto d’iniezione), con emissioni allo scarico quasi nulle e con la prospettiva di far scendere ulteriormente i prezzi delle vetture sui livelli di quelli delle attuali vetture ibride.
Con vantaggi notevoli per potenziali acquirenti e livelli d’occupazione lavorativi dell’Automotive.
E, soprattutto, per l’Ambiente.