Domani mattina, dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura di Cagliari, si svolgerà un presidio dei lavoratori della Sanac organizzato dalla Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. La protesta si inquadra nella più ampia mobilitazione che vede coinvolti i settanta lavoratori di Assemini insieme ai colleghi dei siti di Gattinara, Vado Ligure e Massa Carrara.
Attualmente l’azienda, che fornisce materiali refrattari per i processi di produzione degli acciai (con il 60% delle commesse per lo stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto), è in amministrazione straordinaria. Nel 2018, con la gestione dell’ex Ilva da parte di Arcelor Mittal, sembrava si fosse a un passo dall’acquisizione di Sanac poi sfumata l’anno successivo e adesso, dopo la scadenza del terzo bando lunedì scorso, non si conoscono le prospettive dell’azienda.
“Non possiamo consentire che nel silenzio un’altra realtà produttiva della già martoriata area industriale di Macchiareddu rischi di chiudere”, affermano i segretari Cgil, Cisl e Uil di Cagliari Simona Fanzecco, Mimmo Contu e Andrea Lai. Le categorie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil – che hanno chiesto al Prefetto un incontro in concomitanza con il presidio – esprimono forti preoccupazioni e chiedono ai deputati e senatori sardi di intervenire affinché il ministro delle Imprese e del Made in Italy imponga ad Acciaierie D’Italia il ripristino degli ordinativi verso Sanac e il pagamento dei debiti in attesa dell’esito del bando di gara: “Attendiamo di sapere se abbiamo partecipato aziende che possano garantire il futuro dei lavoratori”, hanno detto i segretari di categoria Giampiero Manca, Nicola Defraia e Pier Luigi Loi.
Nel frattempo, si attende anche la convocazione dell’incontro chiesto già lo scorso 26 ottobre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, del quale Sanac è un’azienda controllata.