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    Lega Pro, Torres e Olbia rivali nel derby di Sardegna, ma unite contro il cibo sintetico

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    Parte da Sassari la raccolta firme in tutti gli stadi di calcio della serie C.

    La Lega pro ha scelto il derby della Sardegna Torres – Olbia per scendere in campo contro il cibo sintetico ed a favore di quello naturale sostenendo la petizione mondiale promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition.

    L’iniziativa, che sarà estesa a tutti i 59 campi della Serie C, è stata presentata questa mattina a Sassari, nel mercato coperto di Campagna Amica in via Romiti nel quartiere di Luca e Sole alla presenza del presidente nazionale di Lega Pro Francesco Ghirelli, del presidente e direttore regionale di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu e Luca Saba, del sindaco di Sassari Nanni Campus e dei presidenti di Torres Stefano Udassi e Olbia Calcio 1905 Alessandro Marino.

    Una coalizione quella tra sport e cibo buono e naturale che si inserisce all’interno della partnership tra Lega Pro e Fondazione Campagna Amica sottoscritta per valorizzare negli stadi le eccellenze alimentari dell’Italia, la legalità, l’educazione allo sport ed all’alimentazione sana.

    La petizione promossa da Coldiretti è una battaglia a favore del cibo naturale, salutare, sostenibile e contro la poltiglia proteica da cellule staminali e gli altri “cibi” sintetici creati con fondi delle grandi multinazionali hi-tech, sottoscritta anche dalla neo premier Giorgia Meloni a Milano durante il Villaggio Coldiretti, dove di fatto ha assunto il suo primo impegno dopo le elezioni per combattere l’arrivo del cibo sintetico sulle tavole degli italiani.

    Il cibo sintetico è creato in laboratorio con cellule staminali in provetta: un processo completamente separato da ciò che è naturale. Una pericolosa deriva degli alimenti creati in laboratorio iniziata – sottolinea Coldiretti – con la carne sintetica della società americana Beyond Meat e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il falso mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.

    A favore del cibo in provetta ci sono diversi protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale che stanno investendo ingenti somme. L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2020 sono stati investiti 366 milioni di dollari, con una crescita del 6000% in 5 anni.

    Ma non c’è solo la bistecca in provetta. La società Remilk vuole aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. L’ultima deriva a tavola arriva poi dalla Germania con i bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare.

    La spaccatura del circuito cibo-natura contempla una serie di preoccupazioni e di rischi, ancora, tutti da analizzare, a partire dalla sicurezza alimentare. Poi, il cibo sintetico, tra l’altro, consuma parecchia acqua più di moltissimi allevamenti. Un pericolo e un rischio insomma molto più alto degli OGM.

    Per questo è fondamentale rafforzare la rete per comunicare i pericoli del Cibo Sintetico, che vanno oltre l’aspetto ambientale. Le multinazionali del cibo in provetta – denuncia Coldiretti – stanno approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein” che potrebbero presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.

    Gli italiani, ancora una volta, stanno dalla parte del cibo vero, quello prodotto dall’antica sapienza contadina. Da una indagine Coldiretti/Ixè emerge infatti che ben 7 italiani su 10 (68%) non si fidano del cibo creato in laboratorio con cellule staminali in provetta.

    Il cibo sintetico di fatto vuole sostituire anche il grandissimo patrimonio della dieta Mediterranea, quella che consente all’Italia di essere una delle nazioni più longeve del mondo con in testa la Sardegna dove è presente una delle cinque blue zone. Ma il cibo non è solo apporto nutrizionale e alimentare, ma è anche cultura, storia, tradizione e socializzazione. La longevità e la salute dei nostri bambini saranno determinate, in primis, dai giusti apporti alimentari e nutrizionali garantiti, solamente, da un’alimentazione consolidata da centinaia di migliaia di anni di storia. Scienza ed epigenetica hanno dimostrato che la salute e la qualità di vita sono condizionate, non solo, dai nostri geni ma moltissimo anche dall’ambiente e da ciò che mangiamo.

    Ieri mattina è stato dato il via alla raccolta firme in tutti gli stati della serie C con un impegno deciso e convinto della Lega Pro. Si comincia domani durante il derby Torres – Olbia con il gemellaggio delle due città, sancita oltre che dai presidenti delle due squadre di calcio anche dai sindaci, “Uniti contro il cibo sintetico, rivali nel derby di Sardegna” per dare “un calcio al cibo sintetico”. Nello stadio Vanni Sanna, oggisaranno presenti due gazebo della Coldiretti per la raccolta firme dei calciatori e dei tifosi.

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