La storia si ripete. A quasi 11 anni dal disastro del ciclone Cleopatra, che nella serata e notte di ieri è stato rievocato da più parti, i cittadini di San Gavino hanno rivissuto lo stesso dramma del 18 novembre 2013. Da allora, nulla sembra essere cambiato nei punti più critici del paese.
Le foto e i video arrivati alla nostra redazione tra ieri notte e stamattina testimoniano una situazione critica, con l’acqua che è salita di livello in moltissimi quartieri, entrando dentro le case e allagando i locali commerciali. In prossimità dei fiumi la situazione è critica anche stamattina, nonostante la pioggia sia cessata, il defluire delle acque sta spaventando i cittadini che abitano a ridosso dei fiumi che attraversano il paese.
Nella zona PIP il livello dell’acqua è salito a circa un metro: si attende che il livello cali per la conta dei danni, che saranno ingentissimi.
Le foto scattate dai cittadini e i video che proponiamo di seguito mostrano come i corsi d’acqua esondati non abbiano retto all’enorme quantità d’acqua scesa dal cielo in poche ore. La pagina Sardegna Clima APS ha parlato di 74 mm/h rilevati su San Gavino ieri notte (per avere un riferimento: pioggia forte > 6 mm/h, rovescio > 10 mm/h, nubifragio > 30 mm/h).
Siamo ben oltre valori “normali” e si è trattato senza dubbio di un evento meteo di portata eccezionale. Resta tuttavia la rabbia dei cittadini che si trovano a vivere lo stesso incubo, inermi, e pongono le stesse domande di 11 anni fa. Si sta facendo qualcosa per mitigare il rischio idrogeologico a San Gavino? Ci sono progetti per ottimizzare il deflusso delle acque nelle zone a più alto rischio? Perché non si è ancora provveduto a spianare il dosso della vecchia stazione ferroviaria che rende l’area una piscina e ieri ha fatto allagare il ristorante Babaoi? La pulizia dei canali, dei tombini, dei canali fognari e di tutti i sistemi di deflusso delle acque è sempre tempestiva e sufficiente?
Queste sono le domande dei cittadini sangavinesi che stiamo raccogliendo in queste ore. Le risposte arriveranno nei prossimi giorni, senza dubbio. Nel frattempo c’è da rimboccarsi le maniche e spalare il fango, ancora una volta.