Una delle peggiori partite di questo campionato. Forse la peggiore in assoluto. Il Cagliari, ancora una volta, dopo tre risultati utili di fila non è riuscito a dare continuità alle proprie prestazioni e si è bruscamente fermato in quel di Torino.
Da domenica a venerdì si è passati dal giorno alla notte, e non solo per l’orario in cui si son giocate le due partite contro Lecce e Torino. È cambiato l’atteggiamento degli uomini in campo, caparbi e combattivi (specialmente nella ripresa) domenica alla Domus, dimessi e mai capaci di rendersi pericolosi ieri sera all’Olimpico Grande Torino.
I rossoblù sono caduti sotto due colpi dell’inglese naturalizzato scozzese Che Adams. E senza Caprile, l’unico a meritare un voto positivo, il punteggio a favore dei granata sarebbe potuto essere ancor più rotondo. Il portiere rossoblù è stato impegnato dagli avversari in almeno quattro circostanze, mentre i suoi compagni hanno offerto una prova decisamente deludente. Tutti, nessuno escluso.
Domenica Mister Nicola e il Presidente Giulini hanno predicato calma e hanno mantenuto un profilo basso, forse consapevoli dei rischi che la goleada rifilata al Lecce avrebbe comportato. È mancata, ancora una volta, la prova di maturità. Il Cagliari non ha approcciato la partita con la giusta mentalità, come una grande squadra che nonostante i buoni risultati mantiene il piede premuto sull’acceleratore. Si è invece cullato sugli allori dei punti conquistati e delle buone prestazioni offerte nelle ultime tre giornate. Una squadra ancora una volta a corrente alternata, dunque, il cui tratto distintivo di questa stagione è la discontinuità.
Nicola nel post partita ai microfoni di DAZN ha parlato di un calo fisico: «I ragazzi hanno dato tutto, ma obiettivamente eravamo molto stanchi perché nelle ultime tre gare abbiamo speso parecchie energie». A differenza della gara di domenica, stavolta nemmeno il tecnico è riuscito a incidere coi cambi, ben quattro in contemporanea al minuto 57.
Ma lui e soltanto lui, da bravo timoniere, può cambiare la rotta e presentare al cospetto della Lazio (lunedì 3 febbraio alle 20.45) un Cagliari diverso. Una squadra senza paura, capace di tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui sprofonda dopo ogni buona serie positiva.