«Il triangolo no. Non l’avevo considerato!». Potrebbe essere stato questo uno dei pensieri di Marco Giampaolo, tecnico del Lecce, quando il suo collega Davide Nicola gli ha rovinato il pomeriggio mandando in campo, all’improvviso e tutti insieme, un terzetto di giocatori freschi e briosi con l’intento di ribaltare i salentini che si erano portati in vantaggio con Pierotti sul finire del primo tempo.
Fuori Makoumbou, Adopo e Viola e dentro Deiola, Marin e Gaetano: un triangolo ieri rivelatosi meraviglioso avente alla base un figlio della terra di Sardegna e un rumeno dai piedi magici (due assist in pochi minuti), con una ciliegina sulla torta dalla parlata napoletana posizionata sulla trequarti. E proprio dai piedi di Gianluca Gaetano (assist di Deiola), che quest’anno ancora non aveva fatto centro, nasce il gol del pareggio che scuote i compagni e sveglia la Domus. Uno stadio che si accende di lì a poco grazie a Luperto, che di schiena su calcio d’angolo battuto magistralmente da Marin spedisce ancora una volta la sfera alle spalle dell’estremo difensore giallorosso e completa la rimonta.
Il resto è storia, la storia di un folle pomeriggio rossoblù. Folle come quel Rebic che “passeggia” sul braccio di Mina lasciando i suoi in dieci. “Folle” come lo stop e tiro al volo di Deiola che fa vibrare gli spalti gremiti della Domus. “Folle” come il pendolino Zortea, al terzo gol consecutivo (cinque in stagione) in A, servito alla perfezione da Augello (anche lui subentrato nella ripresa). “Folle” come Obert che si fa ingolosire davanti alla porta e col piede sinistro emula Del Piero infilando il portiere avversario con un meraviglioso “tiro a giro”.
In sala stampa, però, si torna coi piedi per terra. Mister Nicola ricorda che il campionato è lungo: «Andiamo avanti con fiducia, la classifica è molto corta e compatta quindi oggi è importante rimanere sul pezzo in un campionato particolarmente complesso come non mai». Il Patron Giulini tiene un basso profilo: «Ci prendiamo gli applausi ma senza perdere umiltà, così come quando abbiamo perso delle partite non ci siamo depressi e abbiamo continuato a lavorare, oggi siamo contenti ma sappiamo che la strada è lunga».
Sì, è vero, manca tanto al traguardo ed è giusto mantenere alta la concentrazione senza esaltarsi oltremisura. Il Cagliari però non solo ha battuto il terzo colpo di fila (sette punti nelle ultime tre gare) ma, in attesa del Como, si è messo alle spalle in una volta sola Empoli, Parma e Verona oltre al malcapitato Lecce. E venerdì va a Torino, sponda granata, con tutte le carte in regola per giocarsela dinanzi ai padroni di casa che distano solo due punti.
La squadra sta facendo il suo. Ora si attende che anche il DS Bonato batta qualche colpo per completare il puzzle.
Ma al di là della difficoltà del percorso, è giusto godere della bellezza che anche una singola partita di calcio può regalare. E questi ragazzi, sulle ali della fantasia, per un pomeriggio sono stati capaci di farci sognare.