È un tunnel senza fine. Il Cagliari perde la quarta partita consecutiva in campionato senza mai creare grattacapi alla corazzata Inter.
È un risultato bugiardo lo 0-0 all’intervallo, visto che nei primi 45 minuti la squadra di Simone Inzaghi tiene quasi costantemente in mano le redini del gioco e si rende pericolosa in avvio con Thuram e successivamente con Mkhitaryan, Dumfries (in fuorigioco) e Barella, per non parlare della clamorosa occasione sciupata da Lautaro poco prima della mezz’ora. I padroni di casa si fanno vedere solo con Adopo, la cui conclusione esce di poco. Poco, appunto, anzi pochissimo per impensierire i Campioni d’Italia in carica.
La ripresa, con Wieteska in campo al posto di Mina, è una sinfonia nerazzurra. L’Inter sblocca la partita all’8′ con Bastoni, che servito con un preciso cross di Barella mette in rete di testa con un pallonetto (Scuffet incerto). Pochi minuti più tardi Lautaro calcia a lato, poi il Cagliari prova a scuotersi ma Piccoli si fa anticipare da Sommer in uscita bassa. Al 26′ ancora Barella serve Lautaro che torna al gol dopo due mesi battendo Scuffet da pochi passi. Il tris nerazzurro lo serve Calhanoglu al 33′ su penalty assegnato per un fallo di mano di Wieteska. Nel finale c’è ancora tempo per una conclusione di Felici murata da Sommer, ma è solo un fuocherello di paglia prima del triplice fischio che condanna il Cagliari alla decima sconfitta in questo torneo.
Una battuta d’arresto che lascia i rossoblù in terzultima posizione, in attesa del Venezia, in questo momento a -1, impegnato oggi sul campo del Napoli. Tra pochi giorni apre il mercato e il Cagliari è una delle squadre che sembra avere più bisogno di qualche innesto. La questione portiere mai risolta e una prima punta di ruolo sono le priorità, ma occhio anche alla difesa e al centrocampo, dove alcuni uomini stanno rendendo al di sotto delle aspettative.
Il Cagliari riprenderà ad allenarsi al CRAI Sport Center domani pomeriggio: sei giorni di lavoro per provare a risollevare la testa in Brianza (domenica, ore 12.30), in casa del Monza di Salvatore Bocchetti.