Il Cagliari sbatte contro un’Atalanta sorniona e un super Carnesecchi. A differenza della gara di Firenze di domenica scorsa, caratterizzata da un secondo tempo nel quale i rossoblù sono stati intraprendenti quanto inconcludenti, nella contesa della Unipol Domus gli uomini di Nicola hanno messo a più riprese in difficoltà la banda Gasperini impegnando in modo serio l’estremo difensore nerazzurro.
Dopo un episodio quantomeno dubbio in area, quando i rossoblù hanno reclamato un calcio di rigore per un tocco di mano di Kossounou, Carnesecchi è salito in cattedra salvando i suoi prima con tre parate nel giro di pochi secondi (due conclusioni di Piccoli e una di Zortea) e poi ripetendosi ancora sul centravanti numero 91 tre minuti più tardi.
Nella ripresa scende un campo un’Atalanta che riempie meglio gli spazi e riesce a proiettarsi in avanti con costanza alla ricerca del vantaggio, soprattutto con Mario Pasalic che fallisce due buone palle-gol. La pressione degli orobici viene spezzata al 10’ del secondo tempo da una buona occasione di Mina, ma le mosse di Gasperini che può attingere a piene mani dalla panchina si rivelano decisive. Al 66’ proprio dai piedi di Samardzic e Zaniolo (in collaborazione con Bellanova), subentrati due minuti prima, passa l’azione del gol che consente all’Atalanta di portare a casa la decima vittoria di fila in Serie A (record della sua storia). Dopo la palla del raddoppio che Lookman spedisce sul palo interno, il Cagliari si ripresenta nuovamente in area avversaria nel finale di gara ma ancora uno strepitoso Carnesecchi prima si oppone a un colpo di testa di Mina e in pieno extratime respinge una zuccata di Luperto deviata da Pavoletti.
Durante l’ultimo giro di orologio lo strepitoso recupero difensivo di Luperto su Zaniolo lanciato a rete è sintomatico di una squadra che ha messo in campo tutte le proprie energie, giocando a viso aperto contro un avversario di livello superiore e provando fino alla fine ad agguantare il pari. Dal canto suo, l’Atalanta si è dimostrata una squadra matura e ha saputo portare a casa una vittoria “da big”, ottenendo il massimo risultato pur non offrendo una prestazione spettacolare.
Nel Cagliari buoni voti per quasi tutti gli uomini scesi in campo. Così così Luvumbo, che nonostante l’impegno è sempre poco incisivo in avanti. Avrebbe potuto fare meglio anche Piccoli, che resta a bocca asciutta nonostante le tante occasioni: l’impressione è che gli manchi l’istinto del bomber di razza e che svariando sul fronte offensivo faccia un lavoro sfiancante che talvolta gli impedisce di essere lucido in zona gol. Chissà se in futuro avremo l’occasione di vederlo giocare con una punta giovane e fresca, visto che i partner attuali come Pavoletti e Lapadula possono garantire un minutaggio decisamente ridotto.
A proposito di Pavoletti, il centravanti numero 30 è stato premiato dal Presidente Giulini con la maglia dedicata “Pavoletti 200” per festeggiare le 200 presenze con la maglia del Cagliari e in sala stampa ha celebrato questo traguardo personale: «Sono contento e orgoglioso. Da oggi sono ancora più legato a questo Club, sono fiero di essere parte della storia del Cagliari. Do sempre il massimo, sia in partita che in allenamento. Cerco di essere un valore aggiunto per questa Società e per questa squadra. Ho un buon feeling coi compagni, ho sensazioni positive. E oggi mi dispiace non aver potuto festeggiare col risultato che ci saremmo meritati».
Mister Nicola, in attesa del fondamentale scontro col Venezia in Laguna, pensa all’impegno di martedì con la Juventus in Coppa Italia: «Ci siamo meritati un’altra sfida contro una grande squadra. Avremo davanti una formazione molto forte per la terza partita consecutiva e vogliamo dare il massimo. Continuiamo a lavorare bene giorno dopo giorno, anche oggi abbiamo dimostrato che la strada è quella giusta. Affrontiamo le prossime partite con lo stesso spirito».