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Il Bologna ne fa due a un Cagliari che non va

Un momento di Cagliari-Bologna (© foto Cagliari Calcio)

Altra brutta prestazione del Cagliari che dopo il 2-0 di Udine esce sconfitto dalla Domus contro il Bologna incassando altri due gol. Fatta eccezione per l’avvio di partita sicuramente frizzante e l’inizio del secondo tempo caratterizzato da alcune occasioni da gol che lasciavano ben sperare, la squadra di Nicola è stata sovrastata sul piano del gioco dagli uomini di Italiano per lunghi tratti di partita.

Non ha sortito gli effetti sperati il ritorno alla difesa a quattro, con cui la squadra aveva ottenuto la qualificazione in Coppa Italia e due vittorie più un pareggio in campionato. Là dietro si è salvato Palomino, autore di una buona prova, mentre Luperto ha sofferto e non è stato impeccabile in occasione del primo gol. Così come non lo è stato Scuffet, all’ennesima incertezza stagionale, che si è fatto piegare le mani dalla gran botta di Orsolini che ha portato al vantaggio emiliano e non è stato perfetto nemmeno sul secondo gol messo a segno da Odgaard dalla lunga distanza.

Ha dato l’impressione di essere male assortito il centrocampo con Prati e Marin, uomini di grande qualità che in una mediana a due faticano a fare filtro. Sicuramente meglio Adopo, uno dei più in forma in questo periodo, nella ripresa. In avanti poco o nulla: Zortea combina qualcosa di buono, ma non è sufficiente, Gaetano vive una sorta di esilio sulla fascia sinistra, Viola non è il solito uomo che “illumina”, Piccoli si muove su tutto il fronte offensivo senza fare il centravanti e, di conseguenza, senza incidere. E dalle parti di Skorupski non va meglio con Lapadula e Luvumbo, incapaci di creare grattacapi alla difesa avversaria. Sono sembrati più in palla Felici e Augello, subentrati nella ripresa, che però si son trovati a giocare in un undici i cui meccanismi in questo momento non funzionano a meraviglia.

Molte più ombre che luci, insomma. E all’orizzonte ci sono Lazio (lunedì prossimo a Roma) e Milan. Occorre lavorare a testa bassa per recuperare brillantezza e tornare a essere la squadra che, nei primi venti giorni di ottobre, ha fatto sognare ai tifosi un campionato divertente e sereno.

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