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Arbus, “Su Sardu Standard” e “Su Sardu Lingua de Europa” presentati al “Museo Antonio Corda”

La curiosità era tanta prima della presentazione ed è stata pienamente soddisfatta dopo la presentazione dei libri “Su Sardu Standard” e “Su Sardu Lingua de Europa” a cura degli autori Massimo Madrigale e Giovanni Spano, abilmente coordinati nei loro interventi da Emanuele Cara che per l’occasione ha assunto anche il ruolo di moderatore.
Massimo Madrigale e Giovanni Spano sono rispettivamente Presidente e Vicepresidente di “Acadèmia de su Sardu APS” (Associazione di Promozione Sociale). Acadèmia de su Sardu è un’associazione culturale di volontariato nata il 2 gennaio 2009 a Pirri (CA). Un’associazione culturale per la tutela, la difesa, la valorizzazione e il rafforzamento della lingua sarda parlata e scritta e propone, solo per lo scritto, uno standard a due norme. Acadèmia de su Sardu è presente su tutto il territorio della Sardegna. Gli autori hanno proposto ai convenuti all’evento un quesito al quale essi stessi hanno dato una risposta parlando della loro opera IL SARDO STANDARD. E’ possibile uno standard del Sardo? Gli autori non hanno dubbi: è possibile e per questo hanno lavorato con grande impegno e competenza di concerto con un apposito e fondamentale comitato scientifico di ricercatori con titoli e con pubblicazioni, che
lavorano con la Lìngua Sarda quotidianamente, operatori di sportello, docenti, traduttori e semplici attivisti per i diritti linguistici. Il comitato di esperti ha proposto una norma ortografica, cioè un solo alfabeto per scrivere tutto il Sardo e uno standard linguistico a doppia norma. La proposta di standard prende in considerazione il Sardo campidanese ed
il Sardo logudorese/nuorese, in conformità con quanto già da tanto tempo affermato con autorità dalla Scienza accademica e cioè che il Sardo è sì un’unica lingua ma espressa in due macro varietà. Gli autori, nella sede del Museo Corda, hanno lanciato un appello, che troviamo anche all’interno del sito Acadèmia de su Sardu: “La lingua sarda non deve
essere confinata al solo focolare domestico ma ne consigliamo l’uso scritto in qualsiasi ambito sociale”. Madrigale e Spano si sono soffermati anche sul secondo libro: “Su Sardu Lingua De Europa”. Gli autori hanno spiegato, come già fatto nel sito citato, le motivazioni del perché il Sardo è da considerarsi una lingua europea. Il Sardo è una lingua minoritaria
parlata da “appena” un milione e duecentomila persone. Una lingua con la medesima dignità di tutte le altre lingue del mondo, ufficialmente riconosciuta dalla Comunità Europea e tutelata dallo Stato italiano. Madrigale e Spano hanno sostenuto che il Sardo è una lingua da salvaguardare perché è l’elemento di identità culturale più distintivo del nostro popolo, che vive oggi in una situazione di emarginazione che ne rende difficile l’utilizzo nel quotidiano. Gli autori si chiedono il perché tutti coloro che discettano di Sardo, della sua storia, della sua struttura morfo- sintattica lo fanno in Italiano e non lo fanno, invece, in Sardo, come sarebbe normale che fosse. Allora hanno cercato di dare una risposta alla
domanda raccontando la storia della lingua sarda interamente in Sardo, nelle due macrovariètà, Campidanese e Logudorese, con traduzione in Italiano. Un racconto agile, sintetico, scorrevole, alla portata di tutti, con un buon apparato bibliografico. Una storia che parte dalla romanizzazione della Sardegna e arriva al QR-Code, passando per la caduta dell’Impero romano d’occidente, per le Carte bollate dell’inizio dell’anno 1000, per la
Carta de Logu, per le prime scuole di grammatica del ‘500, viaggiando attraverso la letteratura sardo-ispanica, l’epoca del Proibizionismo linguistico, fino ai lessicografi, ai padri della linguistica sarda, ai cantadoris, agli scrittori del ‘900, ai padri del movimento linguistico sardo, fino ai cantanti e agli artisti moderni che usano il Sardo come lingua veicolare. Gli autori sono convinti che la presenza contemporanea, su ogni pagina del libro, del Campidanese e del Logudorese permetterà al lettore più curioso di familiarizzare con il lessico e la struttura morfo-sintattica del Sardo nelle due macrovarietà che si raffrontano col testo italiano a fronte. Il progetto si è potuto realizzare grazie ad un importante contributo della Fondazione Sardegna ed altri importanti sponsor. Gli autori e tutto il comitato scientifico hanno pensato anche alla realizzazione di un Atlante normato dei lemmi sardi. Il Lemmario Ortografico Normativo del Sardo (LemONS), unico nel suo genere. Ottima
l’intuizione e la realizzazione di una piattaforma informatica per la lingua sarda. Tutto questo lavoro è svolto non solo grazie al volontariato dei membri di Acadèmia de Su Sardu, ma anche attraverso una potente piattaforma informatica che consente un’efficiente gestione ed
elaborazione dei dati. La piattaforma è accessibile sul sito sardu.wiki e si basa sullo stesso software di Wikipedia. Su questa piattaforma è stato creato un sistema di moduli in modo che i volontari di Acadèmia possano svolgere in modo efficiente il loro lavoro di documentazione e catalogazione dei lemmi. I semplici utenti possono interagire sulla
piattaforma inserendo anche file audio sulla pronuncia sarda di lemmi di diverse località geografiche della Sardegna. Fra il pubblico presente c’è stato qualcuno che ha posto domande ed ha espresso qualche perplessità sul fatto che mentre da un lato viene proposta una lingua sarda standard scritta, di fatto poi tante parole continuano ad essere pronunciate nel modo tradizionale a seconda del paese di provenienza. All’evento sono intervenuti per portare il loro saluto l’Assessore Sara Vacca (Assessore alle Politiche Agricole, Politiche Sanitarie, Mobilità, Arredo Urbano e Verde Pubblico) a nome dell’intera amministrazione comunale di Arbus e il proprietario del Museo Antonio Corda che ha ringraziato gli autori ed ha voluto rimarcare l’importanza di certe manifestazioni culturali che invogliano ed educano alla lettura e rappresentano un valore aggiunto all’attività museale.

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