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Un buon Cagliari ferma la Juventus

Doveva essere una settimana da (probabile) “dentro o fuori” per Davide Nicola e il tecnico rossoblù, assieme a tutta la squadra, ha superato brillantemente due esami che consentiranno al Cagliari di trascorrere una sosta tranquilla. Dopo la prova maiuscola di Parma, ecco un’altra buona prestazione che permette ai rossoblù di uscire dall’Allianz Stadium con un punto strameritato.
La Juventus nel corso della prima frazione si è resa pericolosa e ha avuto il controllo del match sia prima che dopo il discutibile rigore del vantaggio bianconero. Nella ripresa è invece sceso in campo un Cagliari diverso che è riuscito a mettere più volte in apprensione Di Gregorio e tutta la squadra di Thiago Motta. Una squadra, quella bianconera, che non è riuscita a capitalizzare il vantaggio e ha commesso un errore fatale con Dusan Vlahovic che si è letteralmente divorato il raddoppio calciando a lato da distanza ravvicinata. Per
mantenere viva la famosa regola del “gol sbagliato, gol subito”, ecco il rigore causato da Douglas Luiz che ha permesso a Marin di trafiggere per la prima volta in questo campionato l’estremo difensore bianconero. Il Cagliari non si è però accontentato e nel finale, con
la Juve in dieci (espulso Conceicao), ha lanciato uno dei tanti segnali importanti arrivati negli ultimi sette giorni andando addirittura vicino al vantaggio con Obert che ha colpito il palo con un gran tiro dal limite dell’area.
Risulta talvolta noioso parlare di schemi e tattiche, ma il “nuovo” Cagliari è nato in occasione della gara di Coppa Italia contro la Cremonese, quando Nicola ha deciso di abbandonare la difesa a tre e di adottare un modulo con quattro difensori, due pedine in mezzo al campo, due esterni impegnati tra centrocampo e trequarti e un trequartista alle spalle di una punta. Anche se c’è da dire che questo è un Cagliari rinnovato, oltre che nello schieramento tattico e in alcuni interpreti, soprattutto dal punto di vista mentale, se è vero che solo due settimane fa un avversario di pari (o forse inferiore) livello come l’Empoli ha dominato alla Domus e i rossoblù sono stati incapaci di reagire.
Ed è proprio il coraggio ritrovato, assieme ai risultati che fanno bene al morale e alla classifica, a proiettare la squadra di Nicola con più fiducia verso il futuro. Le squadre che lottano per non retrocedere sono tutte in un fazzoletto (l’ultimo posto dista due soli punti), ma aver lasciato momentaneamente quattro compagini alle proprie spalle significa che la classifica è stata mossa in modo importante. E alla ripresa del campionato, prima della fine di ottobre, ci saranno partite impegnative ma non impossibili contro Torino e Bologna alla
Unipol Domus, con in mezzo la trasferta di Udine. Se il vero Cagliari è quello visto nell’ultima settimana, si può sognare un campionato più tranquillo di quello conclusosi pochi mesi fa.

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