A Bari Sardo, mani in pasta e fornelli accesi per la terza edizione di Cosa Bona & Bariesa, che chiude il suo viaggio con un weekend che ha lasciato il segno. La gastronomia, i costumi antichi e i sapori del passato e del presente sono stati temi centrali dell’evento, che ha raccolto in due giorni gli ingredienti della sua terra, trasformandoli in ricette gustose grazie alla maestria di grandi chef, dalle radici dentro e fuori dall’isola.
Sedici laboratori hanno celebrato la cultura sarda, guidati da chef come Marina Loi e Federico Fanni, e culminando nello showcooking di Luca Pappagallo, che ha affascinato il pubblico reinterpretando la minestra di casu ‘e fitta, un piatto semplice ma carico di significato. Pappagallo ha saputo unire innovazione e rispetto per la tradizione, rendendo omaggio ai prodotti locali e alla storia culinaria della Sardegna.
Un programma ricco di laboratori e scoperte
Le due giornate sono state animate da laboratori entusiasmanti, coinvolgendo i visitatori in prima persona. Ogni attività è stata un’opportunità per scoprire i segreti della cucina e della cultura sarda, con un riscontro molto positivo da parte di turisti sia locali che stranieri. I partecipanti hanno potuto sperimentare la preparazione dei Culurgionis, imparare l’arte del vino, e prendere parte al laboratorio Mani in Pasta per bambini. Gli antichi cortili del paese hanno ospitato dimostrazioni di panificazione tradizionale, la birrificazione artigianale, la preparazione di formaggi sardi, e una degustazione sensoriale del Cannonau, tutti simboli della cultura gastronomica dell’isola.
- “Culurgionis, Culurgionis Spoggiausu e Malloreddus” (Casa Uda): laboratorio dedicato alla preparazione delle famose paste ripiene sarde, con un focus su tecniche antiche tramandate di generazione in generazione.
- “L’arte del vino” (Casa del Carrubo): un’occasione per scoprire i segreti della vinificazione locale, per apprendere l’arte della degustazione e la storia del vino sardo.
- “Mani in Pasta per bambini” (Casa Pinna): laboratorio pensato per i più piccoli, che hanno potuto divertirsi e imparare a creare la pasta tradizionale sotto la guida di esperti.
- Laboratorio sulla panificazione: l’arte del pane sardo è stata protagonista con dimostrazioni sulla preparazione di su pistoccu e su moddizzosu, due tipi di pane legati alla tradizione contadina.
- Laboratorio di birrificazione: alla scoperta del processo di produzione della birra artigianale sarda, con degustazioni che hanno permesso di apprezzare ogni sfumatura di questo prodotto tipico.
- Laboratorio sulla preparazione del formaggio: gli esperti locali hanno guidato i partecipanti nella creazione del formaggio sardo, un prodotto simbolo della tradizione pastorale dell’isola.
- Degustazione sensoriale del Cannonau: percorso sensoriale dedicato a uno dei vini più antichi e rinomati della Sardegna.
- Laboratorio sui liquori di mirto: un laboratorio adatto a chi ha voluto imparare a preparare il famoso liquore di mirto, simbolo della Sardegna, esplorando le antiche ricette e tecniche di infusione.
- Laboratorio sull’arte orafa: un tuffo nella tradizione orafa sarda, dove i partecipanti hanno potuto conoscere la storia e le tecniche di lavorazione dei gioielli locali.
- Laboratorio sull’abito tradizionale bariese: un’esplorazione dell’abbigliamento tradizionale del paese, con focus su tessuti, stili e significati culturali.
- Laboratorio sulle bambole antiche “Is Pippias del Sappili”: un’attività interattiva alla scoperta del mondo delle bambole tradizionali, icone della cultura locale.
Escursioni e arte
Non solo cibo, ma anche escursioni e arte hanno arricchito l’esperienza dei partecipanti. La mostra Cibarti, ospitata al MAB Centro d’Arte, ha unito cibo, arte e design, celebrando la creatività sarda in un dialogo tra passato e futuro. Le escursioni al Nuraghe Sellersu hanno offerto uno sguardo sulle radici archeologiche del territorio, dimostrando come cibo, storia e cultura siano strettamente legati.
Un successo internazionale e tecnologico di 500 prenotazioni
L’evento ha visto la partecipazione di oltre 500 ospiti, con una forte presenza di stranieri, supportati da oltre 30 strutture alberghiere del territorio, dimostrando l’impatto positivo che eventi di questo tipo possono avere sul turismo di bassa stagione. Il sistema di prenotazione online ha reso l’organizzazione più efficiente, e la mappa interattiva accessibile tramite QR code ha facilitato l’esplorazione degli angoli più suggestivi di Bari Sardo, aiutando i partecipanti a orientarsi tra i laboratori e gli eventi.
Una chiusura tra sorrisi e tradizioni
A chiudere la terza edizione di Cosa Bona & Bariesa, la compagnia teatrale locale ha portato in scena una commedia bariese, presso Casa Pinna, regalando ai presenti un ultimo momento di leggerezza e convivialità, perfetto per concludere un weekend dedicato alle tradizioni e all’innovazione.