Spegne quarantatré candeline il Festival Spaziomusica, la rassegna dedicata alla musica di ricerca e di improvvisazione, acustica ed elettronica e alle sue immediate derivazioni – fondata dal Maestro Franco Oppo nel 1982 -, che da domani sino a venerdì 22 novembre proporrà a Cagliari il suo ricco programma che si dirama tra concerti e performance acustiche e audiovisive.
Lo farà con un ricco cartellone che in questa edizione si riconoscerà nel tema Inside Memory, volgendo il proprio sguardo alla scena internazionale e nazionale, con la consueta attenzione a quella isolana, con artisti del calibro di Gabriele Mitelli, Fabrizio Casti, Mariam Rezaei, Raffaele Damen, Roberto Zanata, Claudio Sanna, Evgenia Radoslavova, Anna Bineta Diouf, Xelo Giner, Miguel Angel Barbis, Raimondo Gaviano, Sandro Mungianu, Krzysztof Pawlik e Małgorzata Dancewicz, tra gli altri.
«Con la 43 edizione del festival, l’Associazione Spaziomusica continua la sua esplorazione nell’ambito della musica contemporanea e d’avanguardia», spiegano gli organizzatori: «Protagoniste di quest’anno saranno le nuove tecnologie audio e video, le installazioni multimediali, di videomapping e tutte le arti performative di nuova progettazione.»
Il Festival Spaziomusica vivrà il suo primo appuntamento, dunque, venerdì 27 settembre presso lo Spazio DomOSC: alle 17.30 inaugurerà la manifestazione il vernissage “Camera Anecoica”, progetto che mira a creare uno spazio aperto, privo di gerarchie, in cui condividere le conoscenze in uno scambio orizzontale, in nome dell’autogestione e dell’autorganizzazione, per sfuggire alle tendenze del mondo del Djing e del clubbing odierno. Un’ora più tardi (alle 18.30) in scena il duo composto dal trombettista Gabriele Mitelli e dalla musicista e performer Mariam Rezaei. Il duo si è imposto nella scena musicale sperimentale contemporanea, e si caratterizza per l’innovazione sonora e la sperimentazione artistica. I due musicisti hanno creato un progetto che sfida le convenzioni ed esplora nuove dimensioni espressive. Le loro performance sono un viaggio attraverso paesaggi sonori in continua evoluzione, dove improvvisazione e composizione si fondono in un’esperienza cosmica.