Prosegue con successo il progetto “Caminadores”, incentrato sui “Gruppi di Cammino” promossi dall’azienda socio sanitaria locale n. 3 di Nuoro.
L’altro ieri la tappa numero 19 ha coinvolto i cittadini di Belvì, in un territorio ricco di sentieri che si snodano tra sterminati e fiabeschi boschi di agrifogli, castagni, ciliegi, lecci, noccioli e roveri.
Il progetto è stato presentato di pomeriggio nel centro di aggregazione sociale, presente l’amministrazione comunale con la vice-sindaca Maria Vincenza Onano, il Direttore Generale dell’ASL n. 3 di Nuoro, Paolo Cannas, e il Direttore Sanitario Serafinangelo Ponti, accompagnati dai walking leader, gli istruttori laureati in scienze delle attività motorie e sportive selezionati appositamente per seguire il progetto aziendale.
«Aderire al progetto dell’ASL di Nuoro – ha commentato la vice-sindaca Onano – significa riconoscere che camminare aiuta non soltanto il benessere fisico, ma soprattutto crea e rafforza i legami tra i membri della nostra piccola comunità».
Dopo l’incontro di presentazione con la cittadinanza l’eterogeneo gruppo di “caminadores” ha percorso un sano, piacevole e istruttivo itinerario tra le bellezze naturalistiche del piccolo e delizioso centro della Barbagia- Mandrolisai.
Obiettivo di “Caminadores” è promuovere, nei 52 comuni dell’ASL di Nuoro (già 25 le adesioni formalizzate), l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età, per contribuire al controllo delle malattie croniche e ridurne le complicanze, ma anche favorire l’inclusione sociale, coinvolgendo le persone con disabilità, quelle portatrici di disagio psichico o disturbo mentale, quelle che vivono in condizioni di svantaggio
socio-economico e di fragilità, solitamente meno attive e più difficili da raggiungere e coinvolgere.
«Il programma è stato già attivato in 19 Comuni – hanno ricordato Cannas e Ponti – e mira a promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età per contribuire al controllo delle malattie croniche e ridurne le complicanze; inoltre aspira all’inclusione sociale coinvolgendo le persone con disabilità, comprese quelle portatrici di disagio psichico o disturbo mentale, rappresentando un’importante opportunità di
salute e di socializzazione proposta alla comunità locale».