Sabato scorso, la Tomba dei Giganti “Sa Domu ‘e S’Orcu” di Siddi è stata testimone di una serata dove musica e paesaggio si sono uniti e hanno danzato assieme. Mauro Pagani, noto compositore e polistrumentista, ha incantato il pubblico con una performance speciale di “Crêuza de Mä”, capolavoro musicale realizzato con Fabrizio De André. Questo concerto ha rappresentato l’unica tappa sarda del Tour 2024. Data incastrata nel programma del Festival Appetitosamente, una rassegna che celebra la cultura culinaria e musicale della regione.
Mauro Pagani ha riproposto i brani di “Crêuza de Mä”, album che ha compiuto 40 anni e ha rappresentato un punto di svolta nella storia della musica italiana. Il compositore ha condiviso con il pubblico le emozioni e i ricordi legati a ciascuna canzone. Con il suo stile inconfondibile e il suo talento poliedrico, ha reso omaggio alla geniale collaborazione con De André, riflettendo sull’eredità di un lavoro che continua a risuonare come un capolavoro senza tempo. Pagani ha anche cantato alcuni pezzi dell’album “Le Nuvole”, aggiungendo ulteriori sfumature alla serata e regalando al pubblico un viaggio attraverso la sua carriera artistica.
La serata è stata ulteriormente arricchita dalla performance di Badara Seck, artista senegalese della nuova generazione dei griot. Seck, noto per la sua abilità di compositore, poeta e cantore, ha portato con sé una parte della tradizione orale del Senegal, trasmettendo storie e melodie antiche attraverso le lingue locali. La sua voce, profonda e evocativa, ha creato un ponte tra culture diverse, dimostrando come la musica possa unire e arricchire. Star dell’universo musicale africano, è arrivato in Italia nel ‘98 e ha collaborato con una buona parte di artisti musicali italiani.
Sabato, Seck ha cantato alcune canzoni che hanno affascinato il pubblico con la loro intensità emotiva e la loro autenticità culturale grazie alla fusione tra la lingua genovese di “Crêuza de Mä” e la lingua wolof di Seck, un connubio che ha offerto un’interessante dialogo tra civiltà, mostrando come le tradizioni diverse possano incontrarsi e arricchirsi reciprocamente. La presenza di Seck ha aggiunto una dimensione ulteriore alla serata, dimostrando il potere universale della musica di trascendere barriere linguistiche e culturali. Il talento dei musicisti e dei coristi, poi, ha contribuito a creare un’atmosfera unica, dove ogni performance è stata un omaggio alla musica in tutte le sue forme.
La combinazione di elementi tradizionali e moderni, insieme alla bellezza del sito archeologico, ha reso la serata un’esperienza indimenticabile per gli oltre mille spettatori presenti.