«Ho cercato di fare del mio meglio come calciatore, ho cercato di dare il massimo per la mia prestazione, poi, se di riflesso ho dato qualcosa alla Sardegna ne vado orgoglioso e sono molto contento di ciò». Queste le parole di Gianfranco Zola per l’assegnazione del “Premio Cipolla dorata 2024” che la comunità di Banari – in occasione dell’omonima sagra dedicata all’eccellenza gastronomica – conferisce a personalità che abbiano dato lustro all’immagine dell’isola nel mondo.
Visibilmente commosso, “Magic Box” ha dimostrato di essere un asso anche fuori dal campo, un vero campione di umiltà e simpatia, trattenendosi a lungo e rendendosi disponibile a scattare selfie e firmare autografi soprattutto con i bambini, visitando il paese e facendo tappa alle numerose mostre d’arte seguito da una folla di giovani, entusiasti, con la scritta Zola sulle magliette giallorosse del Banari.
«Sono felicissimo perché i bambini hanno sempre fatto parte della mia vita – ha proseguito Zola –, ci tengo molto e poi mi ricordo che anche io tanti anni fa ero come loro, e guardavo verso persone che cercavo di emulare. Sono contento e spero di poter dare a questi ragazzi quello che ho ricevuto ai miei tempi dai vari Gigi Riva, Platinì, Maradona, che sono stati fondamentali perché mi hanno dato l’ispirazione, la voglia di lavorare duro per affermarmi».
Zola è quindi salito sul palco di Piazza Umberto I tra gli applausi del pubblico per rispondere alle domande dei giornalisti Salvatore Taras ed Enrico Gaviano, al fianco del sindaco Francesco Basciu e della presidente della proloco Luciana Sassu. Presentato da Taras e pungolato da Gaviano, il fuoriclasse nativo di Oliena ha ripercorso le tappe salienti di una grande carriera, regalando alcuni aneddoti mai raccontati prima.
L’artista banarese Giuseppe Carta ha poi consegnato il Premio Cipolla dorata 2024, da lui donato e appositamente realizzato in bronzo a cera persa. Il maestro ha dato il via al rituale propiziatorio di conferimento dell’opera, una scultura viva che permette ai filamenti metallici che simboleggiano le radici di poter assumere il profilo desiderato. Zola ha creato una forma di un cuore: «Attestati di questo genere mi fanno molto piacere anche perché ho smesso di giocare a calcio più di venti anni fa e quindi, vedere che la gente si ricordi di me con affetto è una cosa che mi riempie di gioia e di orgoglio. È stata una bellissima sorpresa, anche perché Banari è veramente carina e prometto che tornerò appena possibile a trovare questa comunità ospitale e generosa». Il grande calciatore ha infine salutato il pubblico con un arrivederci e un augurio in lingua sarda e, prima di andar via, si è immerso in un vero bagno di folla tanto che, muovendosi a stento tra i fan, le forze dell’ordine hanno dovuto “scortare” l’ospite d’onore a cui tutti volevano dare un abbraccio e stringere la mano.
La serata è proseguita con l’esibizione del coro “Su Cuncordu Banaresu” e l’apertura ufficiale degli stand enogastronomici costituiti dalle proloco di Banari, Usini, Uri, Thiesi, Porto Torres, Villanova Monteleone e dal comitato di San Lorenzo Martire. Il “Premio cipolla più grande” è stato vinto dall’azienda agricola Molineddu di Alessio Derudas di Ossi, per un bulbo del peso di 1,594 kg. Nel corso della serata è stato ufficializzato un altro importante traguardo: l’inserimento della cipolla dorata di Banari nel Registro regionale della agro-biodiversità, grazie alla collaborazione con le agenzie Agris e Laore. Con quest’ultima sono in attuazione programmi di sviluppo del territorio in campo agricolo, dedicate alla produzione di cipolle.
«Siamo molto soddisfatti perché c’è stata un’affluenza che non ci aspettavamo – ha dichiarato al presidente della proloco, Luciana Sassu – la gente era contenta, abbiamo venduto tutti i piatti previsti per le degustazioni, gli eventi sono stati al top e speriamo che ogni anno si possa crescere ancora. Il risultato è il frutto dell’impegno enorme profuso dai componenti della proloco e da tutti i volontari che meritano un grande ringraziamento».
A suscitare forte interesse è stata anche la presentazione del libro “Grazia Deledda e il cibo” di Giovanni Fancello e il Laboratorio del gusto DOC realizzato dallo chefMauro Solinas in collaborazione con Slow Food. Di forte richiamo anche le proposte dello stand di Coldiretti e del laboratorio sulle “Erbe in Sardegna”. Tra i punti focali della manifestazione sono state molto partecipate le mostre d’arte che hanno coinvolto l’Accademia di Belle Arti di Sassari, il fotografo e architetto Mario Villa, il pittore Luigi Carta e Giovanna Licheri con lo spazio dedicato all’opera di Giuseppe Carta. Domenica, nonostante il gran caldo, ottima l’adesione registrata per le passeggiate in mountain bike e a piedi lungo i percorsi naturali che circondano il paese e infine per il laboratorio di cucina per bambini.