A meno di un anno dalla magica notte di Bari che consegnò al Cagliari di Ranieri il lasciapassare verso la Serie A, i rossoblù ottengono un nuovo ticket per il massimo campionato di calcio. È salvezza con una giornata d’anticipo. È festa grande sugli spalti del “Mapei Stadium”, dove circa 3500 tifosi hanno assistito dal vivo allo 0-2 che manda il Cagliari in Paradiso e, dopo i risultati del pomeriggio, il Sassuolo all’Inferno. È festa in tutte le case dell’Isola e ovunque, in Italia e nel mondo, ci siano tifosi del Cagliari. Ancora una volta, è un successo targato Claudio Ranieri, giunto ormai al quinto miracolo sportivo (tre promozioni e due salvezze) in quattro anni e mezzo sulla panchina del Cagliari.
Non è stata una stagione facile, lo sappiamo. Più volte chi vi scrive è stato critico nei confronti della squadra e del suo condottiero. A un avvio decisamente shock (tre punti nelle prime nove giornate) ha fatto seguito la strepitosa rimonta contro il Frosinone, da 0-3 a 4-3, che ha scosso mentalmente la squadra. Infatti sette giorni più tardi, sempre alla Domus, arriva il secondo successo in campionato: stavolta ne fa le spese il Genoa che esce sconfitto per 2-1. Un’altra delle tappe fondamentali del girone d’andata è la gara contro il Sassuolo dell’11 dicembre scorso: quando il risultato sembra ormai compromesso, il gran gol di Lapadula (94’) e la splendida rovesciata di Pavoletti (99’) in pieno recupero danno i tre punti ai rossoblù.
È stata una stagione vissuta sulle montagne russe, un continuo saliscendi caratterizzato da buoni risultati alternati a prove decisamente sconfortanti. Dopo la vittoria casalinga contro il Bologna, uno dei successi che impreziosiscono il cammino dei rossoblù vista l’ottima stagione dei felsinei, inizia un duro inverno per il Cagliari. Ai risultati molto deludenti della squadra (quattro sconfitte di fila tra la 21ª e la 24ª) si aggiunge un evento tragico, di quelli che lasciano attoniti e sbigottiti: la scomparsa di Gigi Riva, il fuoriclasse di Leggiuno diventato “sardo tra i sardi”, il calciatore più rappresentativo dell’intera storia rossoblù. Ma probabilmente è proprio in quei giorni di dolore che il gruppo si compatta e dentro lo spogliatoio prende forma un nuovo Cagliari. Le paventate dimissioni di Ranieri dopo l’1-3 casalingo con la Lazio, respinte dal gruppo capeggiato da Pavoletti, assieme all’intervento in conferenza stampa di un pungente Giulini, segnano la svolta della stagione. Otto giorni dopo quello sciagurato pomeriggio il Cagliari pareggia a Udine, sette giorni più tardi riacciuffa in pieno recupero con Luvumbo la partita col Napoli che sembrava ormai persa. Diventano quindi fondamentali per mettere punti in cascina le due giornate successive, in cui il Cagliari prima sbanca il “Castellani” di Empoli e poi batte la Salernitana alla Domus. Ci vuole un’altra battuta d’arresto in quel di Monza per risvegliare la squadra e consentirle di portare a casa altri quattro risultati utili di fila: dopo il pari casalingo col Verona, ecco il meraviglioso trittico con Atalanta, Inter e Juventus che porta in dote ben cinque punti. Ma il Cagliari arriva vicino al traguardo riscoprendosi nuovamente fragile e vulnerabile, così dagli scontri contro Genoa, Lecce e Milan arriva un solo punto.
Quando mancano due sole giornate al termine del campionato basta comunque una vittoria per restare in Serie A e i rossoblù non deludono le aspettative. I due gol al Sassuolo portano due firme significative: il giovane Prati, uno dei giocatori da cui ripartire per costruire il futuro, e l’esperto Lapadula, protagonista della promozione dello scorso anno, in ombra (causa problemi fisici) in questo campionato, che può ancora dare tanto alla causa rossoblù. Il Cagliari ripartirà sicuramente da un mix di giovani e calciatori più esperti per trovare maggiore stabilità nel campionato di Serie A e non doversi ritrovare sempre con l’acqua alla gola nelle ultime giornate. Con quale guida tecnica? Mister Ranieri, ai microfoni di sky, non dà certezze: «Il Presidente mi ha detto che posso rimanere a Cagliari quanto voglio. Io lo ringrazio, a Cagliari sono a casa mia. Ma ora lasciatemi tranquillo, ho un altro anno di contratto, vedremo». Poi il tecnico romano, nel ricordare le motivazioni che hanno portato alla vittoria contro il Sassuolo, ricorda Riva: «Lo scorso anno, mentre stavamo per entrare in campo a Bari, mi chiamò Gigi Riva per ricordarmi che avevamo alle spalle un’Isola intera che faceva il tifo per noi. Ecco, queste stesse parole le ho ripetute ai ragazzi prima di questa gara».
Come nel 1990-91 (altra salvezza clamorosa al primo anno di A), è stato il miracolo di Ranieri. Il mister, criticato a più riprese dalla stampa e dagli stessi tifosi, è riuscito a trovare la quadratura del cerchio col passare delle giornate. A tratti sarà sembrato confusionario, ma dopo un’attenta riflessione preferiamo definirlo attento stratega, capace di trarre il meglio (rendendolo persino camaleontico) da questo Cagliari che, a essere sinceri, non ha una rosa di alto livello. E allora occhio al mercato, tra acquisti e cessioni (Nandez si svincolerà o ci farà un pensierino?) di cui si dovrà occupare il DS Bonato, per cui è scattato il rinnovo automatico (salvezza raggiunta) per altre due stagioni.
Rinnovo comunicato da Tommaso Giulini nel post partita. Un momento di serenità anche per il patron rossoblù, che si è mostrato finalmente sorridente in sala stampa. Come riportato dai media del Club, il Presidente del Cagliari ha dedicato questa salvezza a Riva: «Ha rappresentato per decenni il Cagliari e la Sardegna, scrivendone la storia. Non potevamo retrocedere nell’anno in cui Gigi è mancato. Mi è stato sempre vicino negli ultimi anni, nei momenti complicati soprattutto. È stato fondamentale per il ritorno del Mister, convincendolo di fronte al timore di non farcela. Quando ci ha lasciati è stato uno dei momenti più difficili: ci siamo ritrovati a Bonaria, abbiamo capito che questa stagione non poteva finire in un modo diverso rispetto a questo che stiamo vivendo oggi». Poi solo parole al miele per Claudio Ranieri: «Fino a quando vorrà il Mister sarà su questa panchina, al di là del contratto in essere in scadenza a giugno 2025. Solo lui poteva salvare questa squadra, nessuno avrebbe potuto sostituirlo in corsa. Dopo la Lazio ha dato un segnale al gruppo, che ha risposto alla grande. Quanto il Mister ha già saputo fare deve servire da insegnamento per il futuro e per tutti noi. Siamo andati a cena con il Mister e Bonato, abbiamo parlato e sicuramente ci starà pensando con la moglie, come ha fatto dopo Bari. Ma lui sa quanto vorremmo che lui rimanesse a lungo. Credo che il Mister ci penserà per bene prima di lasciare adesso, ne sono convinto».
In attesa della festa salvezza, in casa contro la Fiorentina (data e orario ancora da comunicare), tantissimi tifosi hanno accolto la squadra all’aeroporto “Mameli” di Elmas. Bandiere al vento, sciarpe, cori e tanta gioia. I brutti pensieri sono ormai lontani. Citando il Mister, il Cagliari «è risorto» ancora una volta. Claudio Ranieri lo disse molto tempo fa. E la storia, fortunatamente, si è ripetuta.
Luca Pes