Se solo qualche settimana fa ci avessero detto che il Cagliari avrebbe ottenuto cinque punti nel trittico di fuoco contro Atalanta, Inter e Juventus, ci avremmo messo più di una firma. E invece siamo qui a recriminare per due punti persi nel finale di una partita giocata a viso aperto contro la Juventus. Così come domenica scorsa ci siamo rammaricati per le occasioni sciupate nei minuti conclusivi e la mancata vittoria alla “Scala del calcio” al cospetto dell’Inter. A testimonianza del fatto che negli ultimi tempi il Cagliari ha fatto passi da gigante sia sotto il profilo del gioco sia dal punto di vista della personalità. Gli uomini di Ranieri oggi scendono in campo senza alcun timore reverenziale anche contro gli avversari di livello. E i risultati parlano chiaro.
È stata una serata importante, quella della Unipol Domus. I rossoblù hanno messo sotto gli avversari nei primi 60 minuti e hanno siglato il doppio vantaggio con due rigori realizzati da Gaetano e Mina. C’è rammarico per il calo dei rossoblù nel finale, anche se il pareggio della Juventus (Vlahovic e autogol di Dossena) è arrivato soltanto a causa di alcuni errori individuali. Il doppio svarione di Dossena, in particolare, è quello che rimarrà nella mente di tutti. Ma sarebbe profondamente ingiusto colpevolizzare un ragazzo che si è distinto per serietà, umiltà e dedizione alla causa fin dal momento in cui è sbarcato in Sardegna. Un centrale di ottimo livello, dal futuro luminoso, che è stato determinante per la promozione in Serie A e che durante questa stagione, quando il reparto difensivo faceva acqua da tutte le parti e i compagni collezionavano insufficienze in pagella, è stato comunque in grado di fornire quasi sempre prestazioni positive.
A proposito di reparto arretrato, il condottiero Ranieri negli ultimi tempi non ne sbaglia una. La scelta di rispolverare la difesa a tre contro Inter e Juventus e di schierarsi quasi “a specchio” con gli avversari ha dato i suoi frutti. Anche Hatzidiakos, bersaglio della critica durante quasi tutta la stagione, sembra aver trovato la sua dimensione; la scelta di mandarlo in campo contro due big conferma la crescita del greco, che ha superato nelle gerarchie Wieteska, subentratogli in entrambi i casi soltanto nei minuti finali. In avanti il Mister ha dovuto fare di necessità virtù, viste le contemporanee assenze di Petagna e Pavoletti, trovando in Shomurodov il centravanti combattivo che forse non ci aspettavamo. Non sono una sorpresa invece Gaetano e Luvumbo, due certezze in grado di garantire una costante mobilità in fase offensiva e di non offrire mai punti di riferimento agli avversari, autori di un’ottima prova anche contro la Juventus.
Il Cagliari ha fatto un altro piccolo passo verso la salvezza ed è sicuramente una delle squadre più in palla tra quelle che lottano per non retrocedere. Una sola sconfitta e 14 punti raccolti nelle ultime nove giornate sono numeri importanti per una squadra che aveva totalizzato appena 15 punti in tutto il girone d’andata. In attesa delle partite della domenica (Frosinone impegnato a Torino, il Sassuolo ospita il Lecce) la zona retrocessione dista ora cinque punti. Le prossime due partite a Genova (lunedì 29 aprile alle 20.45) e contro il Lecce alla Domus, potrebbero già essere decisive per il destino dei sardi. In tanti fissano la quota salvezza tra i 36 e i 37 punti. Chi vivrà, vedrà. Ma il Cagliari, squadra di cui andare assolutamente fieri, passo dopo passo sta costruendo un autentico capolavoro sportivo.
Luca Pes