Nonostante lo scrutinio proceda a rilento, secondo i primi dati ufficiali forniti dalla Regione, quando sono state scrutinate solo 10 sezioni su 1844, in testa Alessandra Todde per il campo largo a trazione Pd-M5s che raggruppa 10 liste con il 53,7%, segue Paolo Truzzu del centrodestra (sostenuto da nove liste) con il 40,3%; Renato Soru con la Coalizione sarda formata da cinque liste è al 5%, mentre Lucia Chessa di Sardigna R-esiste all’1%.
Ma alla spicciolata arrivano dati parziali dagli inviati ai seggi in tutta la Sardegna: pressoché ovunque Alessandra Todde sembra avere un netto margine di vantaggio, soprattutto a Cagliari e hinterland, dove la bocciatura per il centrodestra e per Paolo Truzzu sembra inequivocabile. Male anche Renato Soru che potrebbe non superare lo sbarramento.
Il risultato sarebbe clamoroso per le proporzioni: il centrodestra, trainato e sponsorizzato dal Governo Nazionale, riceverebbe una bocciatura a tutto campo che potrebbe far saltare gli equilibri all’interno della coalizione (serpeggia il sospetto che Lega e Psdaz abbiano optato per il voto disgiunto, favorendo altri candidati presidenti) e l’asse centrosinistra-pentastellati potrebbe essere replicato a livello nazionale.
Mancano ancora diverse ore prima di avere un quadro completo e i risultati potrebbero subire variazioni. Tuttavia, le indicazioni che arrivano da ogni angolo dell’Isola sembrano chiari: la Sardegna sta andando verso l’elezione del suo primo Presidente donna.