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Cagliari, conferenza per le giornate Nazionali di archeologia

“L’Archeologia nel genoma: il passato dentro di noi”: si intitola così la conferenza che Paolo Francalacci, professore ordinario di genetica all’Università di Cagliari (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente) terrà mercoledì mattina (21 febbraio) nell’aula magna del liceo classico “Siotto Pintor”. Impegnato da tempo in ricerche di biologia evoluzionistica, il professore tratterà delle analisi sul DNA umano per ricostruire la storia del popolamento della Sardegna. L’incontro, che avrà inizio alle 11:30, è il primo di una serie di cinque conferenze dedicate agli studenti del liceo classico in viale Trento per iniziativa del Gruppo Archeologico Karalitano, in preparazione di un importante appuntamento in programma il prossimo ottobre: le Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata. Lo scopo delle Giornate Nazionali di Archeologia Ritrovata è di avvicinare i cittadini alla conoscenza del territorio e dare risalto ai cosiddetti “beni minori”, siti poco conosciuti che rischiano di essere dimenticati e cancellati dalla memoria storica. Ogni anno l’associazione dei Gruppi Archeologici d’Italia individua un sito simbolo in cui tenere un evento principale, intorno al quale si fanno conferenze, escursioni e gite con l’unico filo conduttore della rivalutazione del bene minore. Per l’edizione del 2024, il GAI ha designato Cagliari come sito simbolo e affidato al Gruppo Archeologico Karalitano il compito di organizzare l’evento principale, che si terrà nel capoluogo dall’11 al 13 ottobre, con il patrocinio del Comune e della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. Il programma dell’iniziativa è in via di completamento, ma si prevede già la partecipazione di un centinaio di soci provenienti dalle diverse regioni d’Italia dove i gruppi archeologici hanno sede.

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