Renato Soru con la sua rivoluzione gentile, divide il centro sinistra? C’è ancora tempo per ricompattarsi, ma lancia un segnale forte perché non ci sta a quanto impone Roma a discapito dei sardi. Soru non mi ha entusiasmato nella sua esperienza da governatore, ma men che meno mi ha entusiasmato Solinas, non mi si dica che ha amministrato nel periodo storico più difficile poiché il covid ha imperversato durante la legislatura. Tutto vero per carità ma è stato un presidente assente ha la presunzione di imporre il suo secondo mandato sapendo bene, ma forse i suoi stretti collaboratori non hanno il coraggio di dirlo, che le elezioni con lui leader saranno perse. C’è però Soru! L’ex governatore che ha un’idea di Sardegna lanciata verso il futuro che vuole realmente la Sardegna al centro del mediterraneo non nel ruolo di comprimaria ma da protagonista. Si dice che Soru abbia delle simpatie anche al centro e si dice anche che questi gruppi stiano valutando di andare al fianco di questo signore che è sicuramente un imprenditore capace e che vorrebbe avere la seconda possibilità di governare l’Isola senza veti come invece accadde in passato. Se Soru dovesse avere il sostegno di Massimo Zedda e di tutto il centro le possibilità che torni a governare l’Isola sono alte. Anche perché ai sardi la sua sardità piace e la Sardegna protagonista al centro del mediterraneo ha il suo fascino. Nel centro o meglio nel grande centro si attende l’ingresso dei riformatori e si sa che anche loro con la destra hanno poco a che fare, ed è possibile che l’annuncio avvenga molto a breve e poi si dovrà decidere il resto degli schieramenti. Perché Soru si sa affascina e in tanti sono rimasti amici dell’imprenditore che è stato capace di realizzare un impresa importante e conosciuta in tutto il mondo nella nostra Isola e tutti la conoscono bene quando si pronuncia Tiscali. Diamo torto a Soru quando dice che si decide tutto a Roma? Oppure ha ragione?
La Lega impone Solinas, Fratelli D’Italia vuole candidato governatore Paolo Truzzu, mentre PD e Cinquestelle raggiungono l’accordo con Todde, solo perché ovviamente Roma ha dato il suo benestare e senza passare per le primarie tanto care al PD ma anche ai penta stellati, non va dimenticato infatti che la candidatura con il movimento di Grillo passa per la loro piattaforma e si sa che le primarie possono regalare delle brutte sorprese. Andreotti disse “Non si dimentichi mai che si è eletti per operare; e non si opera per essere eletti. La confusione dei fini risulterebbe nefasta.” Oggi c’è proprio tanta confusione e poi non ci si chieda il perché il popolo decide di non votare.