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Arbus, si prevedono migliaia di fedeli domani per la partenza del simulacro di Sant’Antonio, da Arbus verso la frazione di Sant’Antonio di Santadi

Arbus, la festa di Sant'Antonio

Ad Arbus si ripeterà un’antica festa in onore di Sant’Antonio di Padova. La
grandissima devozione degli arburesi al santo di Padova, amato in tutto il mondo, si
potrà facilmente verificare sabato 17 giugno quando come tradizione vuole il
simulacro del santo posto su un cocchio trainato da un giogo di buoi addobbati a
festa precederà una lunga processione di fedeli. La festività di sant’Antonio di
Padova, che si svolge il 13 giugno (se cade di sabato o domenica, altrimenti la
partenza come quest’anno viene spostata al sabato successivo) rappresenta per le
popolazioni di Arbus e Guspini un evento speciale. La grandissima devozione per il
Santo e il ripetersi di una festa di antiche tradizioni, sono gli elementi che
emozionano ed affascinano non solo gli arburesi, ma richiamano anche migliaia di
abitanti dei paesi vicini al villaggio di sant’Antonio di Santadi, luogo dove si trova la
chiesa dedicata al santo di Padova. Sempre più numerosi anche i turisti provenienti
da diverse località dell’Isola, della penisola e stranieri. Il primo e l’ultimo dei quattro
giorni di festa (sabato e martedì), una processione multicolore di fedeli e “traccas”
trainate da buoi, di trattori, trasformati anch’essi in “traccas” motorizzate, al seguito
del simulacro di sant’Antonio, percorrerà per ben 33 chilometri la strada che da
Arbus, passando per Guspini, porta fino al villaggio di sant’Antonio di Santadi
(frazione di Arbus), posto a poche centinaia di metri dallo stagno di Marceddì e a tre
chilometri dal mare di Pistis.
La devozione al Santo (nato a Lisbona, in Portogallo, nel 1190 e morto a Padova il 13
giugno 1231) da parte degli arburesi è grandissima. Non c’è altra occasione ad
Arbus, se non per la festa di sant’Antonio, in cui tutta la popolazione si riversa sulla
strada principale e, partendo dalla chiesa dedicata a San Sebastiano, segue come un
fiume in piena, il simulacro del Santo che si accinge a lasciare il paese per dirigersi
verso la frazione arburese di Sant’Antonio di Santadi, dove giungerà nella tarda
serata dello stesso giorno.
Nutrito il programma sia religioso che civile dei quattro giorni di festeggiamenti in
onore di sant’Antonio di Padova, promosso e organizzato dal Comitato dei
festeggiamenti “Passu passu cun Tui Antoni Santu” costituito in seno alla Parrocchia
San Sebastiano Martire di Arbus, in collaborazione con la Parrocchia Sant’Antonio di

Padova di Sant’Antonio di Santadi, la Pro Loco di Arbus e con il patrocinio del
Comune di Arbus e della R.A.S. I festeggiamenti avranno luogo sia nel comune di
Arbus che nella frazione arburese di Sant’Antonio di Santadi.
“Con l’annata 2023 della festa di Sant’Antonio e con l’ingresso nel cartellone dei
grandi eventi identitari – afferma l’assessore al turismo William Collu – il Comitato e
la Proloco di Arbus, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, hanno lavorato
di concerto per organizzare una edizione all’altezza delle aspettative e valorizzare
sempre più tutti gli aspetti dell’evento, da quelli religiosi e culturali alle tradizioni,
dal folklore alla promozione turistica”. 

La festa di Sant’Antonio ad Arbus


“In merito alla parte di promozione turistica – continua l’assessore Collu – si è scelta
una strategia multicanale e multimediale con l’affidamento di spot televisivi e
radiofonici, pubblicità sulla carta stampata, con un battage più consistente in questi
giorni di preparazione e nell’imminenza della festa; sempre con l’occasione, il
sistema di comunicazione legata ad Arbus Turismo è stato affidato ad una agenzia
che curerà il social management degli account ufficiali”.
L’assessore alla Cultura Alessandra Peddis e quello al Turismo William Collu, hanno
collaborato per dare supporto agli organizzatori, anche grazie al puntuale e prezioso
lavoro degli uffici comunali.
“Dal 17 al 20 Giugno – conclude l’Assessore al Turismo – Arbus e la borgata di Santadi
si vestono a festa per onorare questa tradizione vecchia più di tre secoli con ampi
margini di miglioramento e aspettative sempre più importanti cui corrispondere.
Mi sembra giusto concludere con la parte iniziale de
“IS COGGIUS DE SAT’ANTONI DE PADUA”
Portentu de su Segnori,
De sa Cresia gloria e vantu
Antoni de Padua santu
Sias nostu protettori

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