Il 24 aprile ultimo scorso si è svolta la riunione del Consiglio Comunale per l’approvazione del Bilancio Preventivo 2023 ed altri argomenti. Dopo la relazione del sindaco Paolo Salis i vari assessori hanno svolto una breve relazione sulle linee programmatiche di competenza. Chi pensava ad una semplice formalità si è sbagliato perché i momenti di tensione non sono mancati. Il Gruppo di Minoranza “Avanti Arbus” infatti non ha partecipato alla votazione del Bilancio di Previsione per questioni procedurali, ma anche politiche. “Abbiamo partecipato al Consiglio Comunale – ha affermato il capo gruppo di “Avanti Arbus” Michele Schirru – con uno spirito costruttivo. Abbiamo discusso del Documento Unico di Programmazione (DUP) e del Bilancio di Previsione 2023. Per l’ennesima volta, ci siamo trovati di fronte all’incertezza di poter votare: infatti, dal punto di vista procedurale, il DUP si dovrebbe normalmente approvare in un Consiglio precedente a quello del Bilancio e non nella stessa seduta. Per questo, dopo aver votato contro il DUP e chiesto il rispetto delle normative e dunque il rinvio del punto, non abbiamo partecipato alla votazione sul Bilancio di Previsione”. Nel documento diffuso dal Gruppo “Avanti Arbus” non ci si limita però agli aspetti procedurali ma si entra nel merito anche di alcuni aspetti politici: “Abbiamo assistito alla presentazione di una programmazione dell’attività amministrativa superficiale, ne è prova l’abbandono generale del decoro urbano. Non sono presenti risorse per realizzare alcune delle intenzioni proposte dall’Amministrazione, e peggio ancora non ci sono proposte concrete per lo sviluppo del territorio. La cosa più grave è che per i pochi servizi ormai consolidati, è stato disposto un aumento delle tariffe che colpiranno le tasche dei cittadini”.
La minoranza accusa apertamente la Giunta Municipale di aver deciso l’aumento per i diritti di segreteria e SUAPE per le pratiche richieste, per i servizi come mensa e trasporto scolastico. Ci sarebbero pratiche di edilizia privata ferme da mesi e la soluzione proposta dalla maggioranza sarebbe quella di aumentare le tariffe.
“Si vogliono incentivare i servizi e sostenere il diritto allo studio – afferma Schirru – ma vengono aumentate le tariffe degli unici servizi offerti, fino ad un massimo di 50, 00 euro al mese”. “Nessuno, in tanti anni, aveva mai aumentato le tariffe: oggi ci troviamo di fronte a questa triste realtà. Dalle nostre proiezioni, inoltre, saranno sensibili gli aumenti anche delle tariffe TARI”.
“A nostro giudizio – conclude Michele Schirru – l’Amministrazione comunale sta governando in modo autoreferenziale e superficiale e per queste ragioni abbiamo espresso la nostra contrarietà alle politiche proposte dal Sindaco, dalla Giunta e dalla maggioranza consiliare”.