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Oristano, il comunicato di rifondazione comunista sulla sanità del territorio

Nella foto di Alessandro Spiga una manifestazione contro i disagi in ambito sanitario

La Federazione di Oristano del Partito della Rifondazione Comunista e il Coordinamento Provinciale di Unione Popolare aderiscono alla manifestazione che si terrà venerdì 17 marzo ad Oristano indetta da COMITATO SOS SANITA’BARBAGIA-MADROLISAI Sezione di Samugheo per la difesa della Sanità Pubblica in Sardegna.
Tagli ingiustificati e indiscriminati stanno lasciando intere aree della Regione Sardegna senza la sicurezza di una adeguata copertura sanitaria obbligando i cittadini a rivolgersi alle strutture sanitarie private… nonostante la stringente crisi economica che rende sempre più difficile e insostenibile sostenere importanti somme di denaro per visite e cure.
Urge pertanto una forte e reale presa di posizione della società civile e politica su tutto il territorio regionale in particolar modo nella Sardegna Centrale protagonista della manifestazione del 17 marzo.
L’impegno di Rifondazione Comunista e di Unione Popolare è quello di ribadire la necessità di un servizio sanitario efficiente che garantisca assistenza a tutti i pazienti bisognosi di adeguate prestazione mediche, per contrastare la politica dei tagli alla spesa alla sanità pubblica messa in atto anche dall’attuale Governo Meloni.
La logica è quella del neoliberismo già portata avanti dai governi di centro sinistra e di centrodestra che indebolisce la sanità pubblica per far spazio agli affari dei privati presentati come dei benefattori mentre divorano la torta della spesa pubblica destinata alla sanità.
La difesa della sanità e del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione implica non solo la più dura opposizione sia al Governo Meloni e al Presidente della RAS e al suo Assessore alla Sanità ma anche la rottura con le politiche dei Governi che li hanno preceduti .
Siamo ad un bivio che ci impone di scegliere prima che altri scelgano per noi come fino ad oggi è sempre stato fatto. O si cambia strada o la nostra sanità pubblica sarà solo un ricordo.

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