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Cagliari, si apre con “We Can Play Futsal” la seconda finestra di “Feminas”

Crop close up focus of African American woman show palm hand against racial gender discrimination. Determined mixed race female make sign gesture protest against domestic violence or abortion.

Cagliari non arretra di un passo nella lotta alla violenza di genere e per questo, dopo le iniziative a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne dello scorso novembre, a partire da oggi, mercoledì 8 febbraio 2023, ha lanciato le iniziative della seconda finestra temporale di “Feminas”.

Prima tappa è stato il progetto “We Can Play Futsal” che è stato inserito nel calendario di eventi condivisi ideato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari e dall’omonimo Assessorato.

Organizzata dalla Mediterranea Calcio a 5, con la collaborazione dell’Associazione Donna Ceteris, l’iniziativa si è tenuta nella palestra del CUS Cagliari dove gli studenti di cinque licei e due scuole medie di Cagliari, hanno avuto l’opportunità di dialogare con due ex campionesse dello sport, Myosotis Massidda e Najla Aqdeir, che hanno raccontato le loro esperienze.

E al dibattito hanno preso parte, oltre alla Presidente della Commissione Pari Opportunità, Stefania Loi, anche l’Assessora alle Pari Opportunità Marina Adamo e l’Assessora allo Sport Fioremma Landucci.

“Sono lieta che questo progetto – ha commentato Stefania Loi – prosegua e si rinnovi di anno in anno. Questo infatti è il secondo anno che come amministrazione supportiamo We Can Play Futsal e il messaggio positivo che veicola lo sport. Sono inoltre particolarmente felice che questo evento sia inserito all’interno del calendario Feminas.Cagliari contro la violenza 2022”.

Le iniziative andranno avanti fino alla giornata dell’8 marzo con incontri, dibattiti e momenti di riflessione che avranno come comune denominatore quello del contrasto alla violenza sotto ogni sua forma.

E in questo contesto, prezioso è stato il contributo di chi ha cercato, attraverso lo sport, di parlare dell’integrazione, del rispetto dell’avversario e di tutte le sfaccettature positive che l’attività sportiva, anche a livelli agonistici, può portare.

“Queste – ha aggiunto l’Assessora Adamo – sono le manifestazioni che preferisco perché lo sport è il valore che trasmette delle buone regole, insegna il rispetto che è la parola chiave intorno alla quale riflettere per contrastare la violenza. E noi ci proviamo 365 giorni all’anno anche grazie ad iniziative come questa. Il nostro obiettivo è trasmettere degli esempi positivi come gli sportivi possono fare”.

“Lo sport – la chiusura dell’Assessora Landucci – è inclusione, educazione, rispetto degli altri e convivenza. Deve essere unico e per tutti e il nostro assessorato è attivo nel fare il possibile per favorire la pratica sportiva”.

Attraverso le parole, i racconti, le sofferenze delle due campionesse, gli studenti hanno potuto toccare con mano le difficoltà ma allo stesso tempo le prospettive di una sana pratica dello sport che non può prescindere dal rispetto per l’altro. Con grande attenzione i ragazzi hanno seguito gli interventi di Myosotis Massidda, ex campionessa nazionale di ginnastica artistica (corpo libero) ed ex componente della selezione azzurra, tutt’ora ricercatrice in Scienze dell’Esercizio Fisico e dello Sport dell’Università di Cagliari e di Najla Aqdeir. Mezzofondista nata in Libia, la Aqdeir è stata tra le migliori atlete in Italia nella sua categoria e proprio grazie allo sport è sfuggita agli abusi e alle nozze forzate in Africa. Ora vive a Milano, dove ha fondato il gruppo “Flying girls” e si occupa attivamente di sport e disabilità.

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