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Arbus: Sul dibattito politico comunale interviene Annita Tatti del gruppo di minoranza “Avanti Arbus!”

Annita Tatti

A distanza di sei mesi dall’insediamento della nuova Giunta Comunale Annita Tatti, 43 anni, del Gruppo di minoranza “Avanti Arbus!”, capitanato da Michele Schirru, ha risposto ad alcune nostre domande.

Se dovesse scattare una foto alla situazione attuale del paese di Arbus cosa vedrebbe nella foto?

E’ una situazione delicata, soprattutto dopo due anni di pandemia dovuta al covid. Le attività produttive hanno risentito di questa grave crisi. Le attività che chiudono e il calo della popolazione sono segnali che ci devono far riflettere e preoccupare

L’attuale Giunta Comunale è in carica da sei mesi, quindi immagino sia difficile dare una valutazione completa, però si può avere un’impressione sul come Sindaco e Giunta si stanno muovendo…

Non vedo grandi iniziative politico-amministrative. Non vedo scelte politiche importanti che possano aprire nuovi spiragli al paese, mi sembra ci sia una situazione di stallo, probabilmente anche perché l’Amministrazione c’è da poco. Una situazione di stallo che però ha la necessità di essere presa in mano proponendo e portando avanti nuove iniziative. Personalmente ho sempre evidenziato molte riserve su questa questione. Recentemente c’è stata anche l’iniziativa da parte dell’Assessore al Turismo di un incontro per fare il punto sui risultati della passata stagione turistica, ma da quella riunione non sono emerse indicazioni su ciò che l’Amministrazione intende fare per lo sviluppo turistico del territorio. Non ho sentito nessuna idea, nessuna iniziativa, che potesse lasciar capire quale linea la Giunta intende portare avanti.

Quindi secondo lei mancherebbe una programmazione…

Certo, manca sicuramente una programmazione, ma ciò si evince anche dal programma elettorale presentato dall’attuale maggioranza. Speravo che nei primi mesi dell’attuale consiliatura sarebbe arrivato qualche segnale a proposito dello sviluppo turistico ma finora ciò non è avvenuto. Non voglio dare giudizi totalmente negativi sull’operato della Giunta, considerato anche il poco tempo che hanno avuto a disposizione. Per ora rimango in attesa di conoscere proposte e atti concreti per poter dare una valutazione più obiettiva. Nella stagione trascorsa non ho visto alcuna novità e la Giunta si è limitata a confermare le nostre precedenti scelte. Spero che i segnali positivi e le novità arrivino con la nuova stagione turistica e che sia visibile una scelta strategico-economica per il futuro.

Per il comune di Arbus si parla spesso di sviluppo turistico ed economico. Voi pensate ad uno sviluppo turistico incentrato sulle potenzialità ambientali oppure pensate a grossi imprenditori capaci di investire risorse nel territorio creando una forte ricettività?

Il periodo della pandemia covid, a parte gli aspetti negativi, ci ha aperto gli occhi sulle potenzialità del nostro territorio. C’è stato un forte incremento del turismo legato ai camperisti per esempio, oppure il turismo dei cammini, sono forme di turismo che per noi possono rappresentare una grande opportunità di sviluppo, quindi credo che non ci siano grandi strategie da portare avanti, va osservato qual è il movimento del turismo ad Arbus e vanno incentivate ed ampliate tutte queste forme di turismo. Nei miei sette mesi di assessorato con la Giunta Ecca, ho fatto delle scelte che ritengo importanti. Arbus comune capofila del cammino più lungo d’Italia, il Cammino Cento Torri, è un tipo di turismo, a mio giudizio, che va sostenuto e portato avanti. Non è da dimenticare il Cammino “Santa Barbara”. Incontrando diversi turisti all’info point una frase che ho sentito spesso da loro è questa “il territorio è bellissimo, cercate di mantenere sempre le vostre caratteristiche”. Spesso veniamo accusati di non saper mantenere i turisti nel territorio io credo invece che la nostra caratteristica è l’ambiente con una natura incontaminata. Una località la nostra che sicuramente si differenzia da altre mete e che può fare del suo territorio incontaminato un punto di forza rispetto ad altre località. Anche l’albergo diffuso coinvolgendo anche il centro abitati del territorio arburese, dove ci sono tante case sfitte e abbandonate, potrebbe essere un altro modo per migliorare la ricettività.

La tutela ambientale con la valorizzazione dei siti secondo Lei è sufficiente a dare una risposta alle esigenze occupazionali? Con una politica centrata troppo sui vincoli ambientali non ci potrebbe essere il rischio di mettere in secondo piano l’occupazione che nel nostro territorio è quasi inesistente?

Ad Arbus abbiamo tante guide ambientali ed escursionistiche e non abbiamo mai avuto modo di usare le competenze di queste persone. Io non vedo un contrasto tra i vincoli per la tutela ambientale e la possibilità di creare nuova occupazione. Ci sono realtà in molte parti d’Italia che hanno dimostrato che la tutela dei siti ambientali è anche un volano per creare occupazione. L’amministrazione comunale a mio giudizio potrebbe facilitare la creazione di cooperative di giovani per la gestione di diversi servizi, come l’attività di accompagnamento dei turisti nel territorio, anche attraverso la formula dei cammini.

Lei esclude un tipo di sviluppo turistico basato sugli interventi di grandi imprenditori? Oppure il turismo ricettivo alberghiero è integrabile con un turismo che valorizzi i siti ambientali?

Non lo escludo, il territorio di Arbus è talmente vasto che entrambi sarebbero integrabili. Potremmo accogliere sicuramente diverse forme di turismo e diverse nicchie di mercato.

A parte il turismo come importante settore da sviluppare in termini occupazionali, quali altre attività  potrebbero contribuire all’occupazione?

Come amministrazione noi avevamo portato avanti la valorizzazione del marchio della “pecora nera” caratteristica del nostro territorio e potrebbe rappresentare una grande opportunità di sviluppo. Sarebbe opportuno che l’attuale amministrazione riprendesse in mano l’iniziativa, sostenendo i produttori locali e portando avanti attività che siano di supporto anche al turismo. Il marchio della pecora nera è stato molto discusso ma anche apprezzato, un marchio che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica in molte realtà sarde e della penisola.

E’ pensabile un turismo costiero senza una viabilità adeguata? Il comune di Arbus dista circa 40 minuti di macchina dalle coste…senza strade sicure e ben curate è possibile sviluppare un turismo che non tagli fuori il centro abitato?

Non si po’ prescindere da una viabilità adeguata per lo sviluppo turistico, credo però che il turista non faccia della mancanza di una sufficiente viabilità un grande limite perché molti considerano tale mancanza come una caratteristica del territorio, con un ambiente selvaggio. Certamente un miglioramento dalla viabilità e della cartellonistica può rappresentare un vantaggio per la fruizione del territorio. Io rimango dell’avviso che servirebbe un “Patto per il Turismo” firmato dai comuni limitrofi, in grado di smuovere la situazione di stallo e creare occupazione per tutto il comprensorio. Lo sviluppo di Arbus non può prescindere dallo sviluppo dei comuni viciniori.

Nel territorio di Arbus, a parte le seconde case nelle marine, gli agriturismi, I bed & breakfast e qualche hotel non ha una grande ricettività. Il turista quando parte per le vacanze in genere compra il pacchetto prima di partire per essere sicuro del luogo dove dovrà soggiornare. Per quale ragione un turista dovrebbe scegliere di soggiornare nel territorio arburese…?

La mancanza di un’offerta turistica adeguata per il soggiorno è purtroppo una delle principali lacune per quanto riguarda il nostro territorio. Non abbiamo strutture ricettive di un certo livello come in altre località della Sardegna e in generale mancano i posti letto. Forse la creazione di un “albergo diffuso” potrebbe essere la soluzione al problema.

L’”albergo diffuso” anche nel centro abitato di Arbus?

Sì, ciò farebbe emergere anche eventuali sacche di affitto in nero e creerebbe reddito anche per la popolazione locale. Nel sito del comune  www.arbusturismo.it, in un’apposita sezione vengono presentate tutte le opportunità di accoglienza, manca la parte relativa alle seconde case che sono tantissime soprattutto nella località di Torre dei Corsari e di Pistis. La maggior parte sono case che potrebbero, se regolarmente autorizzate, costituire un ottimo bacino di accoglienza per i turisti. Bisognerebbe quindi contattare i proprietari di queste case e sensibilizzarli sulle opportunità che offre il mercato degli affitti di camere ai turisti.

Il centro abitato di Arbus non offre granché dal punto di vista delle attrazioni, di tipo culturale, sportivo, ricreativo, come si potrebbe migliorare quest’aspetto?

Bisognerebbe a titolo di esempio, cercare di entrare a pieno titolo nel circuito dei grandi eventi, di diverso tipo, in modo da richiamare i turisti anche in periodi bassa stagione. Certamente c’è la necessità creare le condizioni perché ciò avvenga, occorrerebbe una programmazione pluriennale. Noi, avevamo cercato di valorizzare il paese e quindi favorire anche le attività produttive, proponendo e investendo in spettacoli musicali importanti, nel mese di agosto, nel periodo della Festa di San Lussorio. E’ sicuramente da valorizzare la Festa di Sant’Antonio di Padova, nel mese di giugno. Con la processione delle caratteristiche traccas sarde a seguito del simulacro del santo, i fedeli percorrono ben 33 chilometri per giungere alla frazione di Arbus “Sant’Antonio di Santadi”. E’ una manifestazione unica nel suo genere. Anche l’attività museale se ben organizzata e incentivata potrebbe dare un valido contributo allo sviluppo turistico. Il museo del coltello di Paolo Pusceddu è già noto a livello nazionale.

Come vede la situazione del centro abitato di Arbus?

Un paese attrattivo è un paese bello e curato. In questo momento non possiamo dire che il nostro paese sia tale. Con la Giunta del Sindaco Ecca, avevo pensato a qualche attività che avesse potuto dare una bella immagine del paese. Abbiamo la sfortuna di avere il mare distante e questo per noi rappresenta un elemento negativo. Avevo immaginato quindi di abbellire il paese con degli scatti del territorio, con delle gigantografie in grado di raccontare il nostro presente ed il nostro passato. Il turista verrebbe così attratto dalle immagini presenti nel paese e visitare poi in concreto il nostro territorio con le sue bellezze. Avevo cominciato con un’immagine della pecora nera, ma si potrebbe continuare. Non ci si può limitare ovviamente agli scatti, ma bisognerebbe prestare maggiore attenzione al decoro urbano, con la pulizia delle strade e sensibilizzare i cittadini per collaborare in tal senso.

Come sono i rapporti con il gruppo di maggioranza in consiglio comunale?

Per ora non abbiamo avuto occasioni di un confronto vero. Io sto aspettando ancora di essere convocata nelle varie commissioni dove sono stata nominata. Ero stata individuata come vicepresidente del consiglio comunale e a distanza di due mesi ho rassegnato le dimissioni per mancanza di coinvolgimento nelle decisioni da prendere.

Un altro grave problema che investe i cittadini di Arbus è la mancanza di medici di base. Avete preso iniziative come minoranza in consiglio comunale?

E’ una delle grandi emergenze della Sardegna e mi pare che l’Assessore Regionale alla Sanità non stia lavorando in modo sufficiente. Ad Arbus abbiamo una bellissima casa della salute che ci invidiano in tanti, però mancano i servizi come la mancanza di alcuni medici di base. Abbiamo una popolazione anziana e ciò aggrava ancora di più la situazione già precaria. Come consiglieri di minoranza abbiamo sollecitato la formazione di una “commissione sanità” che riteniamo fondamentale e che darebbe forza anche al sindaco per rivendicare con più determinazione la soluzione del problema della mancanza dei medici di famiglia e ristabilire il diritto dei cittadini a ricevere l’assistenza sanitaria. Non è un problema di facile soluzione, ma assieme agli altri sindaci del territorio si avrebbe più forza.

Un altro grave problema che desta forte preoccupazione fra le popolazioni interessate riguarda la pericolosità della strada statale 196 che da Guspini porta a Decimomannu e che viene percorsa tutti i giorni anche da tanti arburesi. Recentemente è deceduto in un incidente un giovane di Arbus. I morti e i feriti ormai da anni riempiono le cronache dei giornali. Come consiglio comunale nella sua interezza non si potrebbe fare qualcosa per sollecitare la messa in sicurezza di quella strada?

Una mozione da presentare in consiglio comunale potrebbe essere un’iniziativa in grado di coinvolgere il nostro ma anche tutti gli altri consigli comunali interessati. Sicuramente un’iniziativa che coinvolga tutti i comuni della zona e le relative popolazioni potrebbe avere una forza maggiore per rivendicare la messa in sicurezza della strada state 196 alla Regione Sardegna, alla Provincia e a tutti gli enti interessati Per le stesse ragioni ritengo che anche le strade che portano alla costa arburese avrebbero bisogno di un maggiore interessamento anche da parte degli altri consigli comunali. Si potrebbe, semmai fosse necessario, arrivare anche manifestazioni eclatanti pur di venire a capo del grave problema.

Secondo Lei cosa non dovrebbe mai fare l’attuale Amministrazione Comunale?

La maggiore preoccupazione è che non ci siano idee. La peggior cosa è che prevalga l’immobilismo a discapito delle iniziative.

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