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Arbus, si ripete l’antica tradizione de “IS CANDEBERIS”

Il grano cotto

Ormai da diversi anni, grazie alla buona iniziativa dell’Associazione “Angeli nel cuore”, presieduta da Adele Frau, si ripete ad Arbus la tradizione de “IS CANDEBERIS” eredità del mondo agropastorale in diversi comuni della Sardegna. “E’ una tradizione che abbiamo riportato in auge come associazione da circa 10 anni – sostiene Adele Frau – si è potuta organizzare anche quest’anno grazie alla collaborazione di alcune famiglie e naturalmente dei volontari dell’associazione.”
“Abbiamo preparato circa 35 Kg di grano cotto – continua la presidente di Angeli nel Cuore” – che abbiamo distribuito ai malati e agli anziani oltre alle persone presenti nella piazza Mercato.”
In Sardegna uno dei rituali che si ripetono da secoli è quello de “SU TRIGU COTU” (il grano cotto). Il grano fin dall’antichità rappresenta prosperità e quindi è un segno di buon augurio. Ad Arbus la preparazione del grano avviene la notte fra il 30 e il 31 dicembre. I chicchi di grano vengono messi in ammollo per almeno dodici ore. Successivamente il grano viene fatto bollire nell’acqua e messo a riposare in appositi contenitori, in genere “sciveddas”. La mattina del 31, all’alba, grandi e bambini, attrezzati di recipienti, percorrono le vie del paese e di casa in casa, sbattendo pentole e stoviglie, ripetono ad alta voce “IS CANDEBERIS!!”. Le massaie, ancora assonnate, che hanno preparato il grano, richiamate dalle grida gioiose di adulti e bambini aprono le porte delle case e offrono loro il grano cotto. A colazione le famiglie degustano il grano loro offerto. C’è chi aggiunge lo zucchero, chi il miele, chi la saba o il latte.

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