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Consegnata al Vescovo di Cagliari la statuina del presepe con “l’imprenditrice impegnata nella cura e manutenzione del verde”

Consegnata al Vescovo di Cagliari la statuina de “l’imprenditrice impegnata nella cura e manutenzione del verde”. Tradizionale iniziativa Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti Cagliari.

È stata affidata alle mani del Vescovo di Cagliari, Monsignor Giuseppe Baturi, dalle delegazioni di Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti Cagliari, la statuina raffigurante una imprenditrice, simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde.

Il nuovo personaggio del presepe 2022 di Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola, come nei 2 anni passati, è stata consegnato alla Chiesa cagliaritana dal Presidente di Confartigianato Sud Sardegna, Fabio Mereu, con il Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, Daniele Serra, e dal Presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas.

La statuina vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

“Un appuntamento che si ripete negli anni e che sta diventando ormai un simbolo – afferma Giorgio Demurtas, Presidente di Coldiretti Cagliari – quest’anno la statuina raffigura per noi la nuova agricoltura sostenibile e multifunzionale rappresentata giustamente da una donna punto di forza dell’agricoltura tradizionale e che sta sapendo interpretare in modo innovativo insieme ai giovani la legge di Orientamento a noi molto cara”.

Il primo anno consegnammo la statuina di un’infermiera con la mascherina anticovid, l’anno scorso quella di un imprenditore con il computer – dice Fabio Mereu, Presidente di Confartigianato Sud Sardegnaquest’anno l’elemento del presepe che doniamo è simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre fronti: economico, sociale, ambientale. A livello economico, la piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi”.

Tutto questo è il “valore artigiano” che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce – aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna questa è la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, è un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili che Confartigianato porta nel futuro, con l’impegno a renderle sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.

Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo per diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.

Un’iniziativa che verrà replicata su tutto il territorio regionale e nazionale, per valorizzare la tradizione del presepe che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando.

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