Tre giorni di mostra dedicata all’abito tradizionale quartese e poi sabato ‘Abettendi
Paschiscedda’. La rassegna ‘Si Ghètat custu bandi’ si avvicina al Natale come sempre promuovendo il folklore e dedica questa settimana all’abbigliamento, fortemente identitario per conformazione, colori, tessuti, con un sabato in festa dove ci sarà spazio per tantissimi oggetti e attività del nostro passato.
La mostra dedicata agli abiti storici cittadini sarà inaugurata domani 8 dicembre alle ore
16.30. Resterà aperta ai visitatori che vorranno ammirare la maestria e l’eleganza dei quartesi di un tempo fino a sabato 10 dicembre. E ad accompagnar loro nel percorso descrittivo della moda del passato saranno Ennio Deiana e Franca Cabras. Gli stessi, oltre agli abiti, racconteranno anche la storia e le origini dei gioielli e degli amuleti che, nel secolo scorso, contribuivano a creare il look dei quartesi, non trascurando di rivelare chi erano gli artigiani capaci di materializzare tanta bellezza.
E il giorno di chiusura della mostra coinciderà con l’evento organizzato da tutte le
associazioni componenti il Consorzio Città di Quarto: ‘Abettendi Paschiscedda’. L’evento, che sarà annunciato per le strade della città anche come si faceva un tempo, ovvero tramite su bandidori, nell’occasione Marco Angioni, sarà un gran ritorno al passato e coinvolgerà tutti coloro che sono in possesso di un abito tradizionale e che nell’occasione vorranno indossarlo. Con l’auspicio che siano molti i visitatori che accetteranno quest’invito, affinché la serata dedicata alla tradizione diventi ancora più coinvolgente, con un’atmosfera d’altri tempi.
I meravigliosi abiti borghesi delle associazioni Femminas e Su Idanu garantiranno una nota
di eleganza e ricercatezza dettata dalle sete e dai merletti, dalle acconciature e dai tanti accessori unici e preziosi che sarà possibile ammirare, indossati dalle ragazze dei due gruppi. È infatti previsto un défilé ispirato al XIX e XX secolo. Inoltre Rosalba Lecca, autrice di vari testi e maestra ricamatrice, condividerà con i presenti la sua arte, mentre Grazia Fois presenterà alcuni dei suoi lavori eseguiti con tecniche differenti: ricamo di tulle ad ago, gilet di Bosa, sfilato sardo.
Alessandra Floris si farà apprezzare per la lavorazione dei cestini. Sarà anche possibile
partecipare al suo corso, a pagamento e solo su prenotazione. E a risvegliare gli antichi ricordi saranno anche i giochi antichi in esposizione, con Teresa Scintu a disposizione dei curiosi per raccontarne l’epoca e l’uso. Mentre l’ultimo bottaio quartese, Gianni Falqui, illustrerà le tecniche di lavorazione e recupero delle botti. Fabiano Patteri invece mostrerà gli ornamenti da lavoro e da festa per il cavallo, nonché costruzione, descrizione e utilizzo de ‘su fuettu’.
Spazio anche all’alimentazione e ai cibi della tradizione. Le abili e sapienti mani di Norma
Argiolas, Marisa Puddu e Maria Francesca Zuncheddu guideranno i presenti nella preparazione de ‘Su Pani Pintau’. Inoltre non mancheranno i laboratori dedicati alla realizzazione dei malloreddus, dei bibbirrinus e della fregula. E nella ‘pratza’ musiche, canti e balli della tradizione. Interverranno Peppino Patteri alla voce, Ignazio Frau alle launeddas, Lorenzo Denotti all’organetto, Pierpaolo Mainas alla chitarra e le Gommai de Froris che si esibiranno nel canto delle donne.