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Per quanto ancora dobbiamo affidarci alla fortuna?

Utilizziamo le parole del fotografo cagliaritano Dietrich Steinmetz (autore anche di alcuni degli scatti che vi proponiamo in questo articolo) per descrivere lo sgomento provato davanti alla devastazione dovuta al crollo dell’Aula magna all’Università di Cagliari, in via Trentino.

Solo per un miracolo (o se vogliamo essere cinici, per puro caso) oggi non stiamo piangendo decine di ragazzi morti tra le macerie: il destino ha voluto che il crollo avvenisse di notte, quando fortunatamente le aule sono vuote. Oggi le lezioni sono state sospese e i ragazzi hanno manifestato davanti al Rettorato: nei loro volti lo sgomento e la paura di chi ha seguito le lezioni con un tetto che sarebbe potuto crollare in qualsiasi momento, uccidendoli.

“Il crollo dell’edificio del Magistero ha messo e mette paura – ha detto Laura Caddeo, consigliera regionale di Demos ed ex insegnante – perché si innesca un effetto domino per cui ogni edificio può essere a rischio. E non possiamo determinare cosa succederà e soprattutto quando succederà. Va garantita la sicurezza degli edifici dell’ateneo con una programmazione ad ampio raggio che coinvolga tutti gli edifici dell’Isola. Non dobbiamo permettere che accada ancora”.

Il tema della sicurezza degli edifici scolastici e universitari è ricorrente, ma si affronta in maniera profonda solo quando accadono eventi straordinari – oppure tragedie – come quelli che stiamo vivendo in queste ore.

Anche Francesca Ghirra, neo deputata di Alleanza Verdi Sinistra e consigliera comunale di Cagliari, richiama alla vigilanza e allo stanziamento di risorse adeguate, annunciando un’interrogazione parlamentare. “Quanto accaduto ieri sera a Cagliari è gravissimo, poteva essere una strage. Bisogna garantire la manutenzione costante e la messa in sicurezza degli immobili in cui lavorano tanti docenti e gli studenti esercitano il proprio diritto allo studio e coltivano il loro futuro. È fondamentale comprendere quali azioni si intendano portare avanti per verificare la solidità degli edifici universitari del nostro Paese e stanziare adeguate risorse per il consolidamento e la messa in sicurezza”.

Intanto sulle chat degli studenti circolano le foto dell’Aula Magna scattate giorni prima del crollo: i segnali di infiltrazioni e le crepe sui muri erano note già da tempo e documentate dai cellulari dei ragazzi.

Immagini che saranno utili, si spera, agli inquirenti. La Procura ha sequestrato il complesso universitario che circonda l’aula magna della Facoltà di Geologia, per effettuare i rilievi e valutare le ipotesi di reato ed eventuali indagati.

E mentre il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu si affida alla divina provvidenza (“il Signore ci ha graziati” ha affermato) agli studenti, ai docenti e alle famiglie che gravitano attorno all’Università e alle scuole sarde piacerebbe invece poter fare affidamento sulle istituzioni, sui controlli e sulla completa sicurezza degli edifici. Ma forse, in Italia, è chiedere troppo.

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