Ricette dei cuochi contadini ed app antispreco, spesa consapevole, prodotti freschi di stagione, spesa sospesa contadina, i preziosi consigli degli agricoltori per cucinare e conservare meglio il cibo senza spreco e ad alto tasso di risparmio. Campagna Amica è in campo oggi e domani nella Giornata mondiale dell’alimentazione che si festeggia domenica 16 ottobre. Il messaggio di quest’anno, “non lasciare nessuno indietro” si sposa con la filosofia di Campagna Amica che da quando è scoppiata la pandemia ha attivato la spesa sospesa contadina, che ricalca il modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare di altissima qualità e a chilometro zero. Oggi e domani è possibile fare la spesa sospesa nei mercati di Pitz’ e Serra a Quartu Sant’Elena in collaborazione con la mensa del viandante e domani, domenica, a Su Planu, nel mercato di Campagna Amica I Mulini in collaborazione con la Caritas Diocesana.
Più di un italiano su due (51%) – secondo Coldiretti – taglia la spesa nel carrello a causa della crescita record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare. Nei mercati di Campagna Amica, come ad Oristano in via degli Artigiani, questa mattina i cuochi contadini hanno mostrato come organizzare e preparare un pasto ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita quotidiana delle famiglie che nel 2022 spenderanno per mangiare 650 euro in più a causa dell’esplosivo aumento delle bollette, a partire dal gas. A Nuoro sempre nel mercato coperto dell’Exmè si è tenuto un laboratorio dedicato al cibo anti spreco con il recupero dei prodotti genuini tenuti in dispensa attraverso gustose ricette della tradizione. Mentre a Sassari, oltre al doppio appuntamento di questa mattina nei mercati di Campagna Amica dell’Emiciclo e nel coperto a Luca e Sole appuntamento anche domani nel Parco il Tappetino con laboratori didattici contro lo spreco alimentare.
Secondo i risultati dell’indagine condotta sul sito www.coldiretti.it il 18% dei consumatori per effetto dell’inflazione rilevata dall’Istat dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, orientandosi verso prodotti low cost per poter ad arrivare a fine mese, mentre solo 1/3 (31%) è riuscito a non modificare le abitudini di spesa. Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa. Non a caso volano gli acquisti di cibo low cost proprio nei discount alimentari che fanno segnare nei primi otto mesi un balzo del + 9,5% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio.
Un fenomeno che rischia di incidere anche sulla salute degli italiani considerato il crollo dell’11% degli acquisti in quantità di frutta e verdura rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia. Il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. Gli italiani – precisa la Coldiretti – hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.
Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.