Uno spot per promuovere la nostra Isola: da ventiquattro ore, non si parla d’altro. La presentazione fatta ieri, il 19 di settembre, lascia quantomeno perplessi: primo perché ormai siamo in autunno e il clou della stagione turistica è alle spalle, secondo perché proprio considerando il periodo, non si capisce se lo spot serve per “destagionalizzare” il turismo in Sardegna oppure a fare uno spot ai politici regionali. Della serie “quanto siamo belli, quanto siamo bravi”.
Bravi e belli? Decisamente no. Perché lo spot, che presenta una tecnica comunicativa nuova, parla solo a chi già conosce la Sardegna, a chi già sa chi sono i mamuthones (col risultato, tra l’altro, di aver fatto storcere il naso anche ai sardi). Non c’è parlato, solo una scritta finale. Certo, lascia la sensazione che in Sardegna si respiri una buona aria, ma quest’aria può essere respirata in qualsiasi luogo del mondo: solo alla fine c’è la scritta “Sardegna un mondo straordinario”.
Durata: 90 secondi. Decisamente tanti per uno spot istituzionale che francamente non comunica. C’è anche la versione breve da 30 secondi, ma le cose non migliorano. Lo spot racconta di un qualcosa che fa emergere un costume, un gioiello, un viso e due che corrono verso il mare con sottobraccio due tavole da surf, le pietre dei nuraghi e un gigante che prende vita, una madre che racconta alla figlia in riva al mare. Questo spot potrebbe essere ambientato ovunque: non fa capire dove sei, cosa vuoi, a chi non conosce già la Sardegna e si sa bene che, nel linguaggio dei media, è fondamentale far capire sin da subito cosa vuoi comunicare.
La pubblicità istituzionale, a differenza di uno spot pubblicitario, non deve parlare del prodotto o del servizio che vendi, ma della tua azienda, come realtà che vuole costruirsi una determinata immagine, unica e riconoscibile.
Questo spot, che in tanti hanno definito “fantasy”, come fa riconoscere la Sardegna? Sarà per caso la scritta finale “Sardegna un mondo straordinario”? Se per un attimo chiudiamo gli occhi e fingiamo di essere tedeschi, francesi, statunitensi… riusciamo ad apprezzare lo spot e a geolocalizzarlo?
Il lavoro, costato “appena” 100.000 euro, sarà al centro di una campagna comunicativa a livello internazionale che lo vedrà in onda tra gli altri anche sulla CNN. Speriamo che funzioni e saremo ben felici di essere smentiti. Speriamo che i 2 milioni e 400 mila euro stanziati per la diffusione del video portino nel “mondo straordinario” tanti visitatori a partire dalla prossima primavera, con la speranza che la nostra Regione – nella sua strategia di comunicazione – abbia ponderato bene anche il target a cui si rivolge lo spot.
Perché, nel linguaggio pubblicitario, sapere a chi ti rivolgi è fondamentale. In caso contrario il rischio è di aver buttato soldi al vento. Lo stesso vento che nella nostra straordinaria Isola spira spesso impetuoso, tanto da far piegare gli alberi, e qualche volta abbatterli.