Il caro bollette mette in ginocchio le imprese sarde, che corrono ai ripari sollevando i prezzi. Accade anche a Cagliari: “O aumentiamo i prezzi o chiudiamo”.
È solo di stamattina l’allarme lanciato da Confartigianato, ma i segnali della crisi energetica sono ovunque. I rincari – talvolta lievi, altre volte sensibili – influenzano tutti i settori. Si va dall’agroalimentare ai servizi, strangolati dall’aumento incontrollato del costo dell’energia elettrica, che ha quadruplicato i costi mensili di imprese e cittadini.
Così accade che spesso gli esercenti si trovino a dover “giustificare” il ritocco dei prezzi con i clienti. Una testimonianza sul territorio l’ha fornita oggi Antonio Vacca sul seguitissimo gruppo Facebook “La Voce di Monserrato”.
“Oggi sono andato a lavarmi l’auto nell’ autolavaggio automatico – scrive Vacca – e ho notato l’aumento nel giro di pochi mesi da 6 a 7-8 euro. Ho fatto la battuta: tra un po’ arriviamo di botto a 10 €. Mi hanno dato delle spiegazioni e fatto vedere l’aumento della bolletta dell’ energia elettrica”.
Nella foto allegata, pubblicata da Antonio Vacca a testimonianza del colloquio avuto con i responsabili dell’autolavaggio del centro commerciale (ex Auchan) “Marconi” di Pirri, si può vedere la differenza enorme dei costi dell’energia elettrica tra Luglio 2021 e lo stesso mese del 2022.
“O aumentiamo di 1 euro o si chiude (e forse si chiude lo stesso)” – questo il melanconico commento dei titolari dell’autolavaggio.
Una situazione ormai insostenibile, con l’inverno all’orizzonte. Come faranno i commercianti a sopravvivere ai rincari costanti? Come faranno i cittadini a potersi permettere di riscaldare le loro case? A queste domande dovrà rispondere chi vincerà le prossime elezioni.