Maggiori risorse e nuovi criteri per l’assegnazione dei voucher di conciliazione a favore di imprenditrici e lavoratrici autonome: li chiede il gruppo consiliare Liberi e Uguali Sardigna – Articolo 1 – Demos – Possibile, con un’interrogazione rivolta al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessora del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Alessandra Zedda, prima firmataria la consigliera Maria Laura Orrù.
Il voucher di conciliazione, si legge nel documento depositato in Consiglio regionale da Orrù con le firme di Laura Caddeo, Daniele Cocco e Eugenio Lai, è una delle misure finanziate dal POR Sardegna FSE 2014-2020 per favorire l’occupazione femminile e consiste in “un contributo economico “una tantum”, a rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di servizi di assistenza per i figli, anche non autosufficienti o in condizione di disabilità”. Per quest’anno, i fondi sono stati erogati con la consueta (per questa Giunta) procedura a sportello, in base all’arrivo delle domande: “potevano essere presentate a partire dal 2 maggio e i fondi sono andati esauriti già in data 8 giugno”, dicono i consiglieri LADP.
Tuttavia, nell’avviso non era prevista la valutazione del reddito familiare e non è stata richiesta alcuna rendicontazione di spese già sostenute, tantomeno una stima del contributo da richiedere. La rendicontazione, dicono Orrù, Caddeo, Cocco e Lai, “è prevista in un momento successivo alla concessione del voucher: è dunque ragionevole ritenere che i fondi vadano a esaurimento sulla base, non della reale rendicontazione delle spese sostenute, ma della attribuzione a priori del massimale previsto per ciascun figlio”.
Sulla base di queste osservazioni, il gruppo LADP chiede a Solinas e Zedda “se per l’annualità 2023, nonché nei bandi a valere sulla prossima programmazione del fondo FSE+ 2021/2027, possano essere previsti nuovi criteri e maggiori risorse per l’assegnazione dei voucher”. Inoltre, che vengano introdtti “altri criteri che consentano di intercettare nelle donne lavoratrici con bassi redditi il target specifico di questa azione” e “nuove regole per la rendicontazione delle spese in modo da non rischiare di lasciare risorse inutilizzate”. Infine, la richiesta che la predisposizione e pubblicazione degli Avvisi preveda “risorse e tempi congrui per venire maggiormente incontro alle donne lavoratrici in quei periodi dell’anno in cui è notoriamente maggiore il carico familiare e la difficoltà a conciliare tempi di vita e di lavoro (ad esempio nei mesi estivi)”.