La Regione Sardegna affida il pattugliamento delle strade statali tramite bando per ditte private (aperto a ditte italiane e comunitarie) per pattugliare un territorio che probabilmente solo i sardi conoscono. Un attività per meno di 50 giorni che costerà ai sardi oltre 1.700.000 euro.
“La Regione Sardegna si è mossa tardi e pure male nella lotta alla piaga degli incendi, e in più svilisce le prerogative dell’autonomia. È incredibile che solo il 4 luglio, con le fiamme che già divampano, compaia una gara per l’avvistamento dei roghi. Ma davvero scandaloso è il fatto che con questo atto la Regione spenda un milione e mezzo di euro per esternalizzare sull’isola il pattugliamento delle strade statali affidandolo per 48 giorni a un operatore economico. Il tutto senza tener in nessun conto l’esperienza dei volontari, delle associazioni e prescindendo da una base base comunale e intercomunale, come propongono le migliori esperienze regionali di Protezione civile”.
Questa la denuncia della presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), a proposito della gara europea bandita dalla Regione Sardegna per “l’affidamento del servizio antincendio boschivo di presidio e pattugliamento lungo le strade statali e provinciali del territorio della regione Sardegna nei mesi di luglio/agosto 2022”.
“Anche sulla convenzione tra la Regione e il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco per l’antincendio boschivo e il potenziamento dei distaccamenti dei VVF – aggiunge la deputata dem – ci sarebbe da analizzare come la Giunta spende il denaro pubblico. Appare quantomeno bizzarro che le postazioni stagionali dei pompieri, attivate per 60 giorni, siano sulla costa e non all’interno, dove si trovano le zone boscate”.