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In Sardegna è caos sanitario. La sanità pubblica è in vacanza?

Sulcis nel caos sanitario. I sindaci scendono in piazza, ma le risposte sono sempre le stesse: “Non ci sono medici, colpa di una politica sanitaria sbagliata degli ultimi vent’anni”.

Sarà anche così, ma quanto pensate che interessino queste parole, ripetute allo sfinimento da Assessore Regionale o Direttori Sanitari, a chi è buttato ore ed ore in un’ambulanza in attesa di essere visitato in pronto soccorso? O cosa pensate che interessi al medico di guardia, che pur di non lasciare un paziente senza cure, fa ventiquattro ore di lavoro in prima linea nel tentativo di salvare quante più persone possibile?

Questa è la nostra sanità oggi. Una sanità dove chi di dovere fa poco o niente per risolvere i problemi! Intanto i sindaci sardi sono rimasti soli, partecipano ad incontri con i vertici regionali, ma la loro voce rimane inascoltata e la loro protesta scivola via, come l’acqua sotto un ponte.

Ma non è solo il Sulcis ad essere nel caos sanitario. In tutta l’Isola si chiudono ambulatori di base: a Tempio chiude il reparto di cardiologia, ma per fortuna da quelle parti c’è l’ospedale privato. Un ospedale per i quali si sono fatti i salti mortali, pur di averlo subito in funzione.

Ma la Sanità Pubblica dov’è? Forse al mare, dove probabilmente incontrerà tanti turisti: ma i turisti è probabile che non trovino neanche i medici di guardia che fino allo scorso anno presidiavano le nostre coste.

Ma ovviamente, secondo qualcuno, va tutto bene!

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