Certo, voi direte “ma basta, ogni giorno parlate di record di caldo!”. Ecco, è proprio in una frase come questa il problema.
L’ennesima, violentissima ondata di caldo proveniente dai territori africani ha colpito in pieno nuovamente l’Europa incluso il nostro paese, dove ieri sono caduti record uno dopo l’altro non solo per una città come Roma. Oggi non andrà meglio ed è probabile che cadano nuovi record.
La situazione è stagnante ormai da mesi, con una bolla anticiclonica a governare il tempo e mantenere lontane le perturbazioni atlantiche, situzione che spiega anche la drammatica siccità che sta colpendo il nostro paese. A fenomeni di caldo così estremi spesso si contrappongono, poi, fenomeni altrettanto estremi di maltempo, come quelli che stanno colpendo proprio in queste ore vaste zone del nordovest. Temporali violenti, accompagnati da pesanti grandinate e raffiche di vento che però non avranno impatti significativi sull’attenuazione della siccità.
Tanti dicono poi: “ma non parlate mai di record di freddo” e non lo facciamo non perché non ci siano, cosa che nessuno ha mai negato, ma semplicemente perché si stanno riducendo sempre di più rispetto a quelli di caldo. Dal database NOAA, per esempio, emerge che negli ultimi 365 giorni i casi di temperature massime giornaliere da primato del caldo sono stati 60.341, contro i 27.770 casi di temperature massime giornaliere da primato del freddo. Su scale temporali mensili, invece, sempre per le massime i casi di caldo record sono stati 3.468, mentre quelli di freddo record 839.
Ecco perché il cambiamento climatico si legge anche nei dati giornalieri, se messi all’interno di un andamento climatico globale esteso nel tempo. E ciò che leggiamo è sempre, inesorabilmente, qualcosa di preoccupante.
Fonte: Chi ha paura del buio?